Tra i nuovi particolari emersi anche i ritardi nel sequestro del mezzo che nel frattempo aveva subito riparazioni. L'avvocato di Daniele Mondello: "Grave, potrebbero essere state modificate alcune prove. Operai inattendibili come testimoni"
"Sia l'auto di Viviana Parisi sia il mezzo degli operai dell'autostrada erano in movimento il 3 agosto. E' probabile che abbia tentato di invadere la corsia di sorpasso investendo l'auto della donna". Lo affermano Carmelo Costa e Giuseppe Monfreda, consulenti delle famiglie Mondello e Parisi dopo aver analizzato le vetture insieme ai tecnici della procura di Patti (Messina). Ma la procura frena: ipotesi azzardata.
Inoltre "secondo i primi riscontri - proseguono i periti prima di recarsi nella galleria Pizzo Turda sulla A 20 Messina-Palermo nei pressi di Caronia per ulteriori analisi - il seggiolino dove viaggiava Gioele era slacciato e non attaccato all'auto"; quindi è probabile che nell'incidente il piccolo sia rimasto ferito gravemente.
Gioele non era seduto sul seggiolino Parlando del seggiolino di Gioele, i tecnici spiegano che non "era utilizzabile, quindi Gioele non era lì, era seduto da un' altra parte nell'auto". Sul furgone con cui l'auto di Viviana si è scontrata aggiungono: "Abbiamo esaminato tutti i danni, il camion aveva già subito delle riparazioni perché era stato sequestrano non nell'immediatezza, ma solo il 10 agosto. Fortunatamente la porta coinvolta nell'incidente non aveva subito riparazioni quindi abbiamo potuto fare le nostre analisi".
Pm: azzardato trarre conclusioni da frasi consulenti - "Dopo gli esami che si sono svolti oggi da parte dei nostri consulenti sui mezzi coinvolti nell'incidente tra l'auto guidata da Viviana Parisi e il furgone degli operai che si occupavano della manutenzione in autostrada lo scorso 3 agosto non escludo niente, ancora tutte le ipotesi sono aperte". Lo dice il procuratore di Patti Angelo Cavallo che aggiunge: "Aspettiamo l'esito delle consulenze, mi sembra quanto meno azzardato trarre conclusioni da eventuali dichiarazioni di consulenti che hanno appena iniziato il loro lavoro".
I ritardi sul sequestro del furgone Sui ritardi nel sequestro del furgone è intervenuto anche Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello. "E' emerso un aspetto molto grave che mi è stato riferito dal nostro consulente e cioè che mentre giustamente l'auto di Viviana è stata sequestrata il 3 agosto, il camion dove si trovavano a bordo i tecnici che si occupavano di manutenzione delle autostrade con il quale ha avuto l'incidente è stato sequestrato solo il 10 agosto e sembra già avessero cominciato delle riparazioni". "Quello che è emerso - osserva l'avvocato - non ci fa stare tranquilli, potrebbe infatti essere stata modificata una prova che riteniamo fondamentale per accertare la verità sulla dinamica dell'incidente".
Legale: non escludiamo morte bimbo per incidente - "Dagli esami svolti sulla macchina di Viviana Parisi, sul furgone degli operai dell'autostrada, e nella galleria Pizzo Turda a Caronia non possiamo ancora escludere che il piccolo Gioele sia morto per un colpo avvenuto durante l'incidente che gli avrebbe potuto causare una emorragia celebrale e lo avrebbe fatto morire dopo nelle campagne di Caronia", prosegue l'avvocato Venuti. "E' emerso - conclude - anche che la galleria non era completamente illuminata, un aspetto increscioso. Aspettiamo ulteriori esami sul GPS del furgone degli operai per capire a che velocità andavano loro e l'auto di Viviana e se siano stati loro ad essere andati a sbattere contro l'auto della cambiando corsia. Tutti questi ulteriori esami potranno farci arrivare alla verità sull'incidente, comunque da quello che è emerso ritengo che gli operai non possano essere considerati testimoni attendibili sulla dinamica".