il padre della vittima: mai detto che è stata uccisa

Dj morta nel Messinese, l'avvocato del marito: "L'autopsia non ha chiarito le cause" | Il perito: ipotesi ancora aperte

"Serviranno altri esami", ha spiegato il legale Pietro Venuti. Il padre della vittima: "Spero trovino Gioele. Mai detto che è stata uccisa"

12 Ago 2020 - 12:53

Non è stata risolutiva, per chiarire con certezza la causa della morte, l'autopsia su Viviana Parisi, la dj scomparsa il 3 agosto e trovata morta sotto un traliccio nel parco dei Nebrodi, vicino a Caronia (Messina). Lo ha detto l'avvocato Pietro Venuti, legale del marito della vittima dopo avere parlato con i periti e la consulente di parte. Ora, ha spiegato, "serviranno altri esami".

"Sono emerse delle fratture su più parti del corpo - ha evidenziato Venuti - e che il corpo era in avanzato stato di decomposizione, ma serviranno altri esami per capire cosa sia successo".

Il perito: "Al momento non possiamo escludere nulla" Anche il perito della Procura di Patti che ha eseguito l'autopsia, la professoressa Elena Ventura Spagnolo, ha confermato che per ora non è possibile rilevare le cause effettive del decesso. "Al momento non possiamo escludere nulla, perché le lesività sul corpo che abbiamo rilevato possono essere compatibili con tutte le ipotesi possibili. Abbiamo dei dati che vanno studiati e attenzionati. Lavoreremo ad esclusione fino ad accertare con certezza la causa e l'epoca della morte", ha affermato la Ventura Spagnolo.

Il padre di Viviana Parisi: "Mai detto l'hanno uccisa, spero trovino Gioele" "Non so niente su questa vicenda ciò che ho letto non corrisponde a verità non ho mai detto che per me l'hanno uccisa, spero che trovino presto mio nipote Gioele". A dirlo Luigino Parisi, padre della dj Viviana, che si trovava all'ospedale Papardo di Messina dove è stato eseguito l'esame autoptico sul corpo della figlia. "Lei era una ragazza d'oro - ha proseguito - e avevamo un rapporto bellissimo, come con gli altri figli. Il coronavirus l'ha turbata ci sentivamo tutti i giorni con la videochiamata voleva venire a Torino, ma le ho detto vengo a settembre io in Sicilia, prima no perche' soffro il caldo". "Lei l'ho sentita il giorno prima che scomparisse - ha ricordato l'uomo - aveva acquistato un materassino per il bambino ed era andata al distributore per farlo gonfiare. Non so cosa possa essere successo, ognuno di noi reagisce diversamente".

Sull'attività degli investigatori ha aggiunto: "Non giudico il lavoro dei altri sono loro stessi che devono giudicarsi". "Ormai - ha sottolineato - purtroppo Viviana è lì morta spero che Gioele venga ritrovato. Lei voleva troppo bene al suo bambino non se ne separava mai, era gelosa. Una volta è andata in Sardegna e l'ha lasciato a me: mi chiamava continuamente per sapere come stava. Daniele - ha chiosato parlando del genero - è anche una persona speciale e so che erano molto uniti".

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