La difesa ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico
"Non ero io, non ero in me, non so perché l'ho fatto". Così Alfio Cardillo, il 26enne arrestato con l'accusa di aver sequestrato e violentato una dottoressa della guardia medica nel Catanese, ha ammesso le sue responsabilità davanti al gip. L'uomo si è detto "profondamente pentito", e la difesa ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Cardillo al gip ha detto di aver avuto un violento mal di denti e di aver tentato di sedare il dolore bevendo alcolici. Per questo sarebbe andato alla guardia medica dove la dottoressa gli avrebbe somministrato un antidolorifico per via intramuscolo. "Quello che è successo dopo - ha sottolineato l'avvocato - lui non lo sa spiegare. L'unica cosa che ha ripetuto più volte è stato 'non ero io, sono veramente pentito'".
Cardillo è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Acireale dopo che alcuni vicini di casa hanno sentito nella notte la dottoressa urlare. I militari dell'Arma arrivati subito sul posto hanno soccorso la donna, che era senza vestiti, e bloccato, l'uomo che aveva i pantaloni abbassati. La Procura di Catania che ne ha disposto l'arresto, gli contesta i reati di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. La dottoressa, tramite i suoi legali, ha presentato denuncia contro il 26enne e ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo.
Alfio Cardillo è un falegname 26enne appassionato di bodybuilding. La sua pagina Facebook, ora affollata di insulti e minacce, è piena di selfie e di fotografie coi muscoli in vista. Secondo la testimonianza del sindaco Giovanni Barbagallo, in passato il giovane avrebbe subìto un trattamento sanitario obbligatorio e sarebbe stato seguito dai servizi sociali del comune. Mesi fa sarebbe stato denunciato per maltrattamenti.