L'uomo ha organizzato una fiaccolata in memoria di moglie e figlio a Venetico Marina (Messina): "Non riesco a darmi pace e non mollo"
"Due anni che la mia vita è cambiata, due anni che non riesco più a sentire il calore dell'amore della famiglia, due anni che non vi ho più con me. La vostra mancanza mi uccide istante per istante. Ma la cosa che più mi sta logorando dentro è non riuscire a capire davvero cosa sia successo". Riapre il caso sulla sorte della moglie Viviana, in arte Express Viviana, e su suo figlio Gioele, scomparsi il 3 agosto 2020 e ritrovati morti giorni dopo a Caronia (Messina), Daniele Mondello, con un post su Facebook e l'annuncio di una fiaccolata in memoria dei suoi organizzata a Venetico Marina.
Archiviate le morti di moglie e figlio come omicidio-suicidio (il corpo della 43enne fu rinvenuto l'8 agosto, quello del bimbo il 19, ndr), Mondello non si arrende alla verità giudiziaria.
"Non riesco a darmi pace e non mollo, - scrive. - Chiunque sia stato mi ha tolto la pace, la cosa più bella che avessi mai avuto nella vita. Non sto smettendo di lottare e anche se in molti si sono fatti da parte e mi hanno abbandonato, non mi sono mai fermato e mai lo farò".
"So che questo non vi riporterà da me, - aggiunge Daniele Mondello, - ma sono sicuro che scoprire il colpevole di questa faccenda mi darà un minimo di serenità e finalmente potrete riposare in pace. Non so dare spiegazione a ciò che è successo quel maledetto 3 agosto del 2020".
"Chi dovrebbe occuparsene ha deciso di chiudere il caso e di lasciare tutto a tacere dando la soluzione più semplice. Lo giuro, mai mi fermerò e mai lo farò in modo che tutti vi dimentichino. Il vostro ricordo sarà sempre vivo e la mia lotta non avrà mai fine finché non giungerò alla verità. Vi amo amori miei", conclude.