L'emergenza immigrati è gestibile solo se l'Europa è unita. Lo sostiene a Tgcom24 uno dei legali dell'Organizzazione per le migrazioni che con l'Onu partecipa al progetto Presidium
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"Bisogna modificare il regolamento di Dublino, che impone ai migranti di richiedere l'asilo nel luogo che per primo li accoglie, ossia l'Italia. Ma forse ora qualcosa si muove". Ne è più che convinto Giovanni Abbate, avvocato dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni che lavora nel progetto Presidium, in cui partecipano, oltre all'Oim, anche l'Alto commissario per i rifugiati Onu e Save the children. "Siamo presenti nei luoghi di sbarco e nei centri di accoglienza - afferma a Tgcom24 -, facciamo monitoraggio e informativa legale".
Chi sono i migranti che arrivano in Italia?
Il flusso nel Mediterraneo è un flusso misto, sullo stesso barcone c'è il rifugiato siriano, il richiedente asilo eritreo, somalo o sudanese, la donna nigeriana, vittima di tratta per sfruttamento sessuale, il minore, vittima di tratta per sfruttamento lavorativo. Chi fugge per una questione umanitaria, ma anche per una questione economica: vengono dal West Africa o dal Bangladesh. Una composizione mista il cui progetto migratorio non è sempre l'italia, ma il Nord Europa.
Come mai non prendono un volo, che, oltre a essere più sicuro, a volte è anche più economico?
Il volo è sempre più economico. Non prendono un volo perché non hanno un visto di viaggio per poter prendere l'aereo, tradotto non gli viene lasciato un permesso dai Paesi europei, che non lo danno per chiare volontà politiche. L'unica alternativa è andare in Libia e poi imbarcarsi. E' proprio questo il problema fondamentale. Bisogna rivedere le politiche di accesso in Europa sia per chi chiede asilo ma soprattutto per chi cerca di salvare la propria vita perché rischia la morte. Si tratta di rifugiati.
Sembra assurdo che l'Italia debba farsi carico di centinaia di migliaia di domande...
Infatti si deve andare assolutamente a modificare il regolamento di Dublino, lo dicono un po' tutti tranne le istituzioni europee. Speriamo che questa volta si cambi qualcosa.
Cosa dice il regolamento di Dublino?
Nell' Ue manca una politica comune sull'asilo per cui se una persona arriva in Italia, per via del regolamento, è costretta a fare la richiesta di asilo in Italia. Il Paese competente al riconoscimento dello status di rifugiato è il primo Paese di accesso.
Quanti immigrati arrivati in Italia ricevono asilo?
Fare richiesta di asilo vuol dire chiedere protezione. Nel nostro sistema legale ci sono tre forme con diversi diritti e permessi di soggiorno di diversa durata: lo status di rifugiato classico è dato a chi scappa da una persecuzione per motivi religiosi, politici o etnici; ovviamente la protezione viene data anche a chi scappa da guerre, conflitti, e quindi non da una persecuzione diretta. Non ci sono limiti alle richieste. In italia esiste anche una protezione sulla base di principi umanitari.
Quanti riescono a ottenerlo?
La maggior parte ottiene una protezione di qualche tipo, vengono soccorsi e portati in mare in Italia. Perché non potrebbe essere altrimenti. L'Italia è stata condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo nel periodo in cui Roberto Maroni era ministro dell'Interno e si facevano i respingimenti in alto mare verso la Libia.
Il blocco navale sarebbe perciò illegale?
Quello che è stato detto di fermare i barconi e riportarli in Libia sarebbe un'attività contro il diritto internazionale, in quanto già abbiamo preso una condanna per la stessa pratica. Quindi adesso vengono portati in Italia da dove inizia il loro iter giuridico per il riconoscimento dello status. Poi cominceranno la loro vita normale al di fuori delle strutture ricettive.
Che senso ha dire bombardiamo i barconi?
Ha poco senso, se si fa solo quello. E' chiaro che il traffico di esseri umani che c'è in Libia nelle forme in cui è arrivato negli ultimi anni è da combattere. Si tratta di organizzazioni criminali che non hanno rispetto per la vita in nessuna forma e che imbarcano 500 persone in mezzi fatiscenti che non arriveranno mai in Italia se non soccorse.
Quindi cosa bisognerebbe fare?
La forma migliore per combattere questi trafficanti è creare possibilità legali di accesso perché i trafficanti per quanto criminali stanno rispondendo a una domanda, di migliaia di persone che cerca protezione in Europa. Creare barriere non serve a molto perché chi scappa trova una forma alternativa di farlo. Il problema è che quella alternativa è ancora più rischiosa di quella precedente e quindi ci dobbiamo aspettare altre tragedie.
Chi fa lo "zoccolo duro" alla modifica del regolamento Ue?
Bisogna trovare il consenso politico soprattutto degli Stati del Nord Europa. Solo gli Stati del Mediterraneo hanno una visione più oggettiva perché vivono il flusso e l'impatto iniziale. Ma vediamo cosa succede in questi ultimi giorni di riunioni a Bruxelles.
Parliamo di moltissimi rifugiati...
I numeri sono tali che l'Europa li può gestire parliamo di 100mila persone, 150mila solo l'anno scorso. Numero gestibile se spalmato in tutta Europa.
E' vero che gli immigrati ricevono soldi dallo Stato italiano?
La realtà è un po' diversa. I richiedenti asilo ricevono un'assistenza attraverso enti privati italiani, che ricevono fondi da parte dello Stato, ma che attinge ai fondi europei. I migranti hanno diritto a 2 euro 50 al giorno, spesso e volentieri sono di derivazione europea quindi. In ogni caso non si tratta mai di alberghi a 5 stelle.