Nella missiva si fa riferimento al caso della nave Diciotti, bloccata in mare con migranti a bordo per cinque giorni
© ansa
"Zecca sei nel mirino...". E' una delle frasi della lettera con minacce di morte consegnata al procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Nel plico c'era anche un proiettile. Nella missiva, spiegano gli investigatori, non c'è alcun riferimento diretto al caso della nave Diciotti rimasta bloccata in mare, con migranti, per 5 giorni prima di sbarcare. Per l'episodio Patronaggio aveva aperto un'inchiesta su Salvini.
Sulla busta c'è anche un simbolo di "Gladio", l'organizzazione paramilitare clandestina vicina ad ambienti dell'ultradestra. In Prefettura è stato convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza.
Salvini: "Solidarietà a Patronaggio" - "Solidarietà al Procuratore Patronaggio. In un Paese civile e democratico certe intimidazioni non possono essere né accettate né sottovalutate". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Pm apre inchiesta - Per la lettera di minacce, la Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo contro ignoti. "C'è una spirale - ha dichiarato il procuratore Amedeo Bertone - che si innesca quando si alzano i toni, bisogna evitare di farlo perché c'è sempre in giro un pazzo che rischia di entrare in azione".
Migranti Diciotti, Baobab: ne abbiamo portati 48 a Ventimiglia - "Abbiamo accompagnato in pullman a Ventimiglia 48 eritrei sbarcati dalla nave Diciotti e accolti a Rocca di Papa". A raccontarlo sono stati alcuni esponenti dell'associazione Baobab Experience, che hanno confermato di aver raccolto i profughi, "tutti già identificati dalla questura, per trasferirli al campo della Croce rossa della città ligure. Tra loro c'erano anche donne e bambini".