GUARDIA COSTIERA IN AZIONE

Lampedusa, naufraga un barcone: salvate 149 persone | I sopravvissuti: "Almeno venti dispersi"

Ancora in mare la nave di Open Arms, che ha lanciato un appello su Twitter: "Onde alte più di 4 metri e non abbiamo ancora un porto sicuro". La Ocean Viking sbarcherà a Messina

23 Nov 2019 - 23:08
 © -afp

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Una barca con a bordo alcune decine di migranti ha fatto naufragio a un miglio dall'Isola dei Conigli, davanti alla costa di Lampedusa. Le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno tratto in salvo 149 migranti (133 uomini, 13 donne e 3 bambini), accompagnati in porto. I sopravvissuti parlano di almeno 20 dispersi.

"Nel pomeriggio di sabato - si legge in una nota della Guardia costiera - un cittadino ha segnalato di Lampedusa di aver avvistato un barchino in difficoltà a meno di un miglio dalla costa. Immediatamente inviate sul posto 4 motovedette della Guardia costiera ed allertati un elicottero e un aereo della Guardia costiera di Catania. La barca soccorsa non aveva richiesto aiuto né segnalato la sua posizione. Le motovedette hanno individuato un barchino di circa 10 metri in difficoltà con circa un centinaio di persone a bordo che, verosimilmente per le cattive condizioni meteo marine, subito dopo si è capovolto. Gli equipaggi delle motovedette hanno soccorso e recuperato le persone cadute in mare".

Due naufraghi sul molo di Lampedusa hanno riferito, disperati, che tra le persone salvate non ci sarebbero le loro mogli. I due uomini, un giovane eritreo e un libico, sperano che i soccorritori possano individuare e mettere in salvo le due donne. 

Open Arms In mare anche la nave di Open Arms, che ha lanciato un appello su Twitter: "Onde alte più di 4 metri e non abbiamo ancora un porto sicuro dove sbarcare le 73 persone che abbiamo a bordo, né il permesso di ripararci dalla tempesta. Questa è l'Europa di oggi". 

Ocean Viking Per quanto riguarda invece la Ocean Viking, invece, Italia, Germania, Francia e Malta hanno congiuntamente richiesto alla Commissione europea l'attivazione della procedura di ricollocamento dei migranti a bordo. E' la prima volta che accade: l'intervento europeo viene sollecitato da tutti i Paesi che hanno condiviso il pre-accordo de La Valletta. Sulla scorta di tale richiesta è stato individuato in Messina il porto di sbarco.

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