finalmente a casa

Rientrati a Mazara del Vallo i 18 marinai sequestrati in Libia: tutti negativi al tampone rapido

Sono stati rilasciati dopo 108 giorni di prigionia. Il comandante del peschereccio Medinea: "Siamo stati trattati malissimo, ma sono felice di essere tornato". Il racconto di un marinaio: "Ci parlavano di scambio di prigionieri"

20 Dic 2020 - 15:36

Annunciati dalla sirena di una motovedetta, sono entrati nel porto di Mazara del Vallo i pescherecci Medinea e Antartide, con a bordo i 18 pescatori sequestrati in Libia e rilasciati dopo 108 giorni di prigionia. Partiti da Bengasi, le due imbarcazioni hanno navigato per poco meno di 60 ore. I marinai si sono sottoposti a un tampone rapido nei gazebo allestiti al porto. Tutti negativi, possono riabbracciare i familiari e rientrare a casa.

I 18 marittimi erano caduti nelle mani delle milizie di Haftar all’inizio di settembre mentre si trovavano a circa 80 miglia dalla costa di Bengasi. Sulla banchina del porto di Mazara sono stati disposti tre grappoli di palloncini per riprodurre i colori della bandiera italiana.

Marinaio: "Ci parlavano di scambio di prigionieri" - "Ho sentito dai nostri carcerieri dell'ipotesi di scambio di prigionieri tra noi e dei libici in prigione in Italia. Ne hanno cominciato a parlare un mese dopo il sequestro e questo mi ha messo paura: sospettavo che i nostri carcerieri potessero essere dei terroristi". E' il racconto del marinaio Giri Indra Gunawan, indonesiano di 43 anni.

Il comandante del Medinea: "Trattati malissimo" - "Siamo stati trattati malissimo, ma sono felice di essere qui", ha dichiarato Pietro Marrone, comandante del peschereccio Medinea. Un altro dei componenti l'equipaggio, un tunisino, ha dichiarato: "Siamo stati per settimane a piedi nudi. Ci hanno trattato molto male".

Il sindaco di Mazara: "L'Ue risolva la questione dei confini in mare con la Libia" - "Ci dicano se possiamo continuare a lavorare o se dobbiamo tirare i remi in barca". Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, che attende al porto l'arrivo dei pescatori. Quinci chiede all'Unione Europea di risolvere questione dei confini marittimi della Libia. A Mazara, spiega Quinci, "la pesca garantisce 600 posti di lavoro e altre migliaia nell'indotto. L'Ue si faccia protagonista di una svolta che ridisegni le politiche economiche del Mediterraneo". 

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