© Le Iene
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Alle feste private, rivela un testimone al vicepresidente dell'Antimafia siciliana, c'erano anche un uomo delle forze dell'ordine, un medico e un noto politico italiano. Le rivelazioni in esclusiva a "Le Iene"
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Nuove rivelazioni su Matteo Messina Denaro andranno in onda martedì a "Le Iene", in prima serata su Italia 1. "Sto andando a denunciare ai Ros dei carabinieri una storia che quando me l'hanno raccontata, onestamente, non ci potevo credere", racconta Ismaele La Vardera, ex Iena, oggi vicepresidente della commissione Antimafia della Regione Sicilia, decide di fare ai microfoni de "Le Iene". Filippo Roma ricostruisce la testimonianza raccolta dal deputato regionale e subito denunciata agli inquirenti, di un presunto testimone che parla di alcuni festini in una villa del palermitano, a cui avrebbe partecipato il boss arrestato dopo 30 anni di latitanza e in cui avrebbe visto anche un uomo appartenente alle forze dell'ordine, un medico e un noto politico italiano.
"Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini", dice La Vardera all'inviato. "Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros", il reparto che ha da poco arrestato il superboss. "Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare - continua La Vardera - perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d'ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante".
La Iena e il politico ripercorrono insieme, riascoltandola, i passi salienti della testimonianza, in modo da chiarire, per quanto possibile, i passaggi più controversi. Il vicepresidente dell'Antimafia siciliana riferisce a Filippo Roma ciò che il testimone gli ha raccontato, eliminando però numerosi dettagli che ne avrebbero potuto rivelare l'identità. Il deputato regionale racconta di averlo incontrato, tramite una conoscenza in comune, e di avergli chiesto come mai abbia scelto di raccontare tutto a lui e non a magistrati e forze dell’ordine. "Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina Denaro?", è la risposta del testimone.
"Ma che vuol dire che ha visto uomini che rappresenterebbero la legge insieme al boss Messina Denaro?", domanda Filippo Roma a La Vardera. "Questa persona mi riferisce che ha partecipato più volte a delle feste private; quindi, non si poteva entrare facilmente. Il dove non posso dirtelo perché, inevitabilmente può fare risalire a questa persona. L'obiettivo - chiarisce il vicepresidente dell'Antimafia - è restituire ai magistrati tutto quello che so, senza filtri e a voi, semplicemente, frammenti di racconto, per il semplice fatto che questa storia più persone la sappiamo meglio è, a tutela di tutti".
La Vardera, a maggiore tutela sua e del testimone, ritiene importante condividere subito parte di queste informazioni con l'opinione pubblica. L'inviato chiede al deputato regionale se ha fatto un riscontro su questo luogo di cui parla il presunto testimone: "Ho trovato riscontri oggettivi attraverso visure catastali", risponde La Vardera e la Iena chiede anche per quale motivo questa persona venisse invitata a queste feste: "Anche a questa domanda non posso rispondere, inevitabilmente si risalirebbe alla persona", risponde lui.