Tornati nella città siciliana, si sono armati per dedicarsi a estorsioni e traffico di droga. L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Messina, ha portato in tutto a 14 misure cautelari
La polizia ha arrestato cinque ex pentiti della mafia messinese tornati ad associarsi in una cosca. I criminali, tornati nella città siciliana, si sono armati e hanno ripreso il controllo del territorio dedicandosi a estorsioni e traffico di droga. L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Messina, ha portato in totale a 14 misure cautelari.
Il gruppo di ex pentiti messinesi, protagonisti di spicco dei clan negli anni '80 e '90, erano tornati in città dopo aver espiato la pena e aver concluso il percorso di collaborazione con gli inquirenti.
Due organizzazioni criminali "sorelle"A Messina gli ex collaboratori di giustizia hanno dato vita a una cellula di Cosa nostra con l'obiettivo di riconquistare il territorio e tornare al potere. Intercettazioni, pedinamenti e analisi dei traffici telefonici hanno accertato l'esistenza di due organizzazioni criminali, una di tipo mafioso, l'altra con il principale scopo di trafficare in droga, legate tra loro da interessi illeciti comuni.
Alcuni componenti della cosca mafiosa facevano parte anche dell'organizzazione criminale di trafficanti di droga. Le organizzazioni "sorelle" avevano assunto un ruolo negli ambienti criminali tale da incidere sulle dinamiche del malaffare messinese.
Le riunioni in un ristorante Per decidere gli affari gli associati si incontravano in un ristorante del centro, gestito da uno degli ex pentiti. Alcuni degli indagati sono stati protagonisti di un'estorsione nei confronti del titolare di un'associazione culturale messinese che, minacciato con danneggiamenti, è stato indotto a dimettersi. L'inchiesta ha accertato decine di episodi di spaccio di droga. Le organizzazioni criminali, inoltre, avevano la disponibilità di grossi quantitativi di armi.