Prosegue la linea dura del ministro Salvini: vengano portati in Libia o a Malta, qui non scendono. Il premier scrive una lettera alla Ue per far scattare la redistribuzione
Mentre sono ancora in attesa di disposizioni le due navi con a bordo 450 migranti (il pattugliatore Protector intanto è nella rada di Pozzallo), nella polemica politica interviene il premier Giuseppe Conte che lancia il suo appello all'Europa. L'Italia, scrive alle autorità Ue, non è più disposta a farsi carico del problema migranti da sola. Appello che è stato, secondo il premier, raccolto da Malta e Francia i quali si faranno carico di 50 migranti ognuno.
Il presidente del Consiglio ha inviato una lettera inviata al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, al presidente del Consiglio Ue Donald Tusk e agli altri leader europei, sollecitando l'applicazione immediata, anche all'ultimo caso di migranti in mare, "dei principi europei affermati all'ultimo Consiglio europeo di fine giugno, perché l'Italia non è più disposta a farsi carico in modo isolato di un problema che riguarda tutti i Paesi europei".
Un messaggio che ha sortito un immediato risultato visto che Francia e Malta, stando al premier Conte, si sono detti favorevoli all'accoglienza di almeno 50 dei 450 migranti in arrivo. Nella sua lettera Conte ha però precisato che anche l'Italia si farà carico di una sua quota migranti.
"L'Italia ha fatto ancora una volta la sua parte assicurando soccorso e assistenza", rivendica Conte nella lettera inviata ai 27 leader Ue. "Continuiamo a riscontrare persistenti difficoltà nell'individuazione dei 'luoghi sicuri' dove fare attraccare le imbarcazioni che trasportano migranti. In queste ore l'Italia sta affrontando l'ennesima grave emergenza. Circa 450 persone che navigavano a bordo di un'imbarcazione partita dalla costa libica, entrata nella zona SAR di Malta e che le autorità maltesi non hanno ritenuto di soccorrere pur avendo assunto il coordinamento dell'intervento con il loro Mrcc, sono state successivamente tratte in salvo - una volta entrate in acque italiane - da un'unità della Guardia di finanza italiana e da un pattugliatore britannico integrato nel dispositivo Frontex". "Ti chiedo di dare un segnale inequivocabile di condivisione della responsabilità e di considerare quindi la possibilità di accogliere in un porto e/o prendere in carico parte delle circa 450 persone soccorse mettendo in atto un'azione di condivisione a livello europeo", afferma, sottolineando "l'urgenza".
Bruxelles: ancora nessun contatto con Conte - Da Bruxelles la commissione Ue non ha ufficializzato l'arrivo della lettera di Conte. Non ci sarebbero contatti in corso sulla questione della redistribuzione e in ogni caso, secondo le regole attuali d'ingaggio delle navi sotto missione Ue, come quelle di Frontex, non è possibile lo sbarco in Paesi terzi come la Libia, Centri regionali di sbarco in Paesi terzi sono invece tra le opzioni allo studio della Commissione Ue dopo il vertice sui migranti del 24 giugno, ma deve essere sempre rispettato il principio di non respingimento.
Pattugliatore Protector a Pozzallo (Ragusa) - Ancora non si conosce insomma i il destino dei 450 migranti arrivati sul barcone, avvistato da tre motovedette della Guardia costiera e una della Guardia di finanza. Secondo il racconto di fonti di governo, alla vista delle unità italiane il barcone si è fermato e alcuni naufraghi hanno iniziato a lanciarsi in acqua. Grazie all'intervento di una motovedetta i migranti sono stati tutti recuperati. Poi è stato completato il trasbordo, con 176 persone sul pattugliatore "Protector", del dispositivo Frontex, e altre 266 sul "Monte Sperone" della Gdf. Otto persone, tutte donne e bambini, sono invece state trasportate a Lampedusa dalla Guardia Costiera per motivi sanitari. Dopo diverse ore, il "Protector" è arrivato nella rada di Pozzallo, nel Ragusano. Il caso ha fatto insorgere un nuovo attrito tra il ministro Salvini e le autorità maltesi.
L'imbarcazione, un peschereccio in legno che, dopo aver superato Lampedusa, sembrava puntare verso la Sicilia, ha dovuto sbarcare minori con necessità di assistenza urgente e anche una donna in attesa di partorire. "Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve arrivare", aveva scritto venerdì il ministro dell'Interno Matteo Salvini sui social.
E il ministro rincara, ribadendo la sua linea al premier Giuseppe Conte: nessun porto italiano per i migranti. "Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti e stimolare un intervento europeo". Salvini insiste sull'opportunità che alle due navi venga data indicazione di fare rotta verso Malta o la Libia. Dunque, avrebbe detto, non verrà dato accesso ai porti italiani.
In precedenza sembrava che le due navi facessero rotta su Porto Empedocle (Ag) e si ipotizzava anche un eventuale sbarco a Pozzallo, nel Ragusano. Tutte eventualità che a questo punto aspettano conferma.
Malta: "Noi rispettiamo le regole internazionali" - L'ambasciatore di Malta in Italia Vanessa Frazier, sull'ipotesi che i migranti siano portati a La Valletta, replica: "Noi rispettiamo le regole internazionali, come hanno sempre fatto altri Paesi europei, come l'Italia. La nostra posizione è quella spiegata nel nostro comunicato stampa". Nel documento, il governo di Malta sosteneva di aver mantenuto tutti i suoi obblighi.