Lesioni aggravate dall'odio razziale le accuse per quattro persone finite in carcere e tre ai domiciliari. Le vittime erano sei giovani originari del Gambia, cinque dei quali minorenni
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Sette persone, tra cui due donne, sono state arrestate per l'aggressione avvenuta la notte di Ferragosto nella spiaggia di Ciammarita a Trappeto (Pa) nei confronti di un gruppo di migranti, cinque dei quali minorenni. I ragazzi sono stati picchiati e insultati con frasi razziste. L'aggressione era continuata con l'inseguimento e lo speronamento dell'automezzo che stava riportando i giovani nel centro di accoglienza a Partinico.
Per gli indagati (quattro sono finiti in carcere e tre ai domiciliari) l'accusa è di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell'odio etnico e razziale. I sei ragazzi, tutti originari del Gambia, erano stati colpiti con bastoni di legno e mazze di ferro. I sette, arrestati dai carabinieri, avrebbero picchiato i giovani migranti mentre, la notte del 15 agosto, questi stavano aspettando, seduti su un muretto del lido di Ciammarita, l'educatrice che li avrebbe riportati in comunità.
L'aggressione sarebbe proseguita anche una volta che l'educatrice era arrivata. Proprio a lei i sette avevano urlato: "Neri di m., dovete morire, vi ammazziamo tutti. Falli scendere che li porti in comunità tutti morti". Il furgoncino del centro accoglienza era stato poi danneggiato dall'inseguimento e dallo speronamento. Uno degli aggressori aveva puntato una pistola contro i ragazzi dicendo: "Scendete, devo uccidervi tutti perché ho la pistola".
A presentare la denuncia sono stati gli stessi giovani migranti, ospiti della comunità alloggio "Mediterraneo" e l'educatrice, che hanno raccontato di essere stati aggrediti con futili pretesti e senza alcun valido motivo da alcuni cittadini italiani mentre si trovavano sulla riva del mare a Trappeto per i festeggiamenti del Ferragosto. I giovani hanno detto di essere stati inseguiti dagli aggressori fino al centro abitato di Partinico, dove erano stati costretti a scendere dai veicolo per poi essere di nuovo presi a calci e pugni e colpiti con bastoni e pietre. I migranti e l'educatrice hanno riportati lesioni e contusioni con prognosi tra i quattro e i venti giorni.
In carcere sono finiti Antonino Rossello, 40 anni, Roberto Vitale, 33, Salvatore Vitale, 49, Emanuele Spitaleri, 37, tutti di Partinico. Ai domiciliari Valentina Mattina, 28 anni di Partinico, Giacomo Vitale, 71 di Alcamo, Rosa Inverga, 62.