Migranti, da Lagos a Gran Canaria aggrappati per 11 giorni al timone di una petroliera
© Salvamento Marítimo
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La guardia costiera mette in salvo gli altri 32 profughi. Il sindaco di Lampedusa: "Intervenga l'Europa". In 164 a bordo di Geo Barents. Al largo della Libia altre due navi Ong recuperano 103 persone
Una barca di sei metri carica di migranti è affondata domenica sera davanti a Lampedusa. La guardia costiera è riuscita a mettere in salvo 32 persone. All'appello mancano però quattro persone, tra cui due fratelli: uno di sei mesi e l'altro di sei anni. Un altro naufragio è avvenuto nel pomeriggio di lunedì al largo di Lampedusa dove i soccorritori sono riusciti a salvare 31 persone e hanno recuperato un cadavere, ma tra i 4 e i 6 migranti mancherebbero all'appello. In serata una nuova tragedia, stavolta nell'hotspot dell'isola, dove è morta una bambina di sei mesi.
Bambina di sei mesi muore nell'hotspot di Lampedusa - Una bambina di 6 mesi, ospite dell'hotspot di Lampedusa, è morta. La piccola era arrivata nel centro per migranti nel pomeriggio di domenica insieme alla madre. Ancora da chiarire le cause del decesso, ma, stando a quanto emerso, le condizioni della bambina poco dopo l'arrivo a Lampedusa sembravano buone.
Il sindaco di Lampedusa: "Intervenga l'Europa" - Dopo l'ennesima tragedia in mare al largo della sua isola, interviene il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannnino, che chiede il soccorso dell'Europa e avverte: "C'è troppo silenzio e troppo immobilismo attorno a questi morti. In poco più di cinque mesi (Mannino è stato eletto a fine giugno) ho accolto tantissime persone e procurato bare per i morti. Ma ci sono stati anche i dispersi e di tantissimi tra loro non è stato trovato nemmeno il cadavere. Intervenga l'Europa. Serve cambiare immediatamente il regolamento di Dublino e serve, concretamente, una collaborazione tra gli Stati membri".
A bordo della Geo Barents 164 sopravvissuti - Intanto, i team di Medici senza frontiere all'opera sulla Geo Barents hanno effettuato una nuova operazione di salvataggio soccorrendo 90 persone, tra cui oltre 35 minori e cinque donne, che erano in viaggio su un gommone. A bordo della nave ci sono adesso 164 sopravvissuti, tra i quali 14 donne e circa 50 minori non accompagnati, il più piccolo dei quali ha solo 10 anni.
Poche ore prima erano stati messi in salvo sempre dai Msf della Geo Barents altri 74 migranti al largo della Libia, tra i quali molte donne e bambini. Le persone recuperate, hanno detto i responsabili di Medici senza frontiere, sono esauste dopo essere rimaste per 15 ore in acqua in condizioni meteorologiche molto difficili. La Geo Barents, ripartita il primo dicembre, era tra le navi coinvolte nel braccio di ferro con il governo per l'approdo a Catania.
Due navi Ong soccorrono altri 103 migranti - Un'altra operazione di soccorso è stata condotta dalla Humanity 1 e dalla Louise Michel in acque internazionali al largo della Libia, durante la quale 103 persone sono state recuperate. Durante l'intervento, secondo le informazioni delle ong, le navi umanitarie sono state "assaltate verbalmente" dall'equipaggio, armato con una mitragliatrice, di una motovedetta libica arrivata.
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