Altri 38 naufraghi sono stati portati in salvo. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
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Un altro naufragio di migranti si è verificato a poche miglia dalle coste di Lampedusa: a bordo dell'imbarcazione c'erano almeno 41 persone, tre delle quali (un uomo, una bambina di 2 anni e una donna) sono morti. Il barchino proveniva dalla Tunisia, e il salvataggio dei naufraghi sarebbe stato effettuato proprio da due motopesca tunisini. Un primo gruppo di naufraghi, 6 persone, è stato trasbordato su una motovedetta della capitaneria di porto ed è stato fatto sbarcare a Lampedusa. Gli altri, 32 persone, hanno raggiunto l'isola in un secondo momento. Un bambino di 18 mesi, una volta giunto sull'isola, è stato condotto d'urgenza in elisoccorso, in ventilazione assistita, a Palermo.
In seguito al naufragio la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti. L'ipotesi di reato è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
"Speravo che con l'arrivo dell'inverno gli sbarchi si fermassero - spiega il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino - ma ad oggi non è stato così. Da Capodanno gli arrivi nell'Isola sono stati oltre 2mila, e all'interno dell'hotspot siamo a oltre 1.300 presenze. Serve sedersi, il prima possibile, attorno a un tavolo, a livello nazionale, con tutti gli enti coinvolti, per realizzare una task force".
Intanto la Ong Open Arms, dopo la notizia delle nuove vittime, attacca le istituzioni italiane ed europee: "Un altro naufragio, un altro bimbo vittima delle politiche europee e italiane. E sarebbero le Ong ad aver bisogno di regole?".