Nel luglio del 2019, nonostante il blocco degli sbarchi deciso dal governo, la comandante della Sea Watch 3 decise di entrare nel porto di Lampedusa facendo sbarcare i clandestini soccorsi in mare
© Ansa
Il gip di Agrigento Alessandra Vella ha deciso di accogliere la richiesta della Procura e archiviare le accuse a carico di Carola Rackete, comandante della nave Sea Watch 3 che venne arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra. Nel luglio del 2019, nonostante il blocco degli sbarchi deciso dal governo italiano, la Rackete decise di entrare nel porto di Lampedusa e fece sbarcare i migranti soccorsi in mare dalla nave.
Secondo la Procura la comandante avrebbe agito per stato di necessità: aveva il "dovere di portare i migranti in un porto sicuro", non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima. Nella manovra d'avvicinamento al porto, la Sea Watch 3 urtò anche una motovedetta della guardia di finanza.
La difesa: "Carola ha adempiuto al suo dovere di soccorso" "Do per scontato che il decreto di archiviazione si muova sull'itinerario con cui la stessa Corte di Cassazione aveva ritenuto che non fosse da convalidare l'arresto di Carola Rackete, perché aveva adempiuto al suo dovere di soccorso e di portare i migranti in un porto sicuro". Così Alessandro Gamberini, legale di Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, commenta l'archiviazione dell'inchiesta ad Agrigento. Rackete, due anni fa, venne arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra.