L'Ue: "Ora cooperazione tra Paesi. Condividiamo lʼurgenza di Conte". Testimoni parlando di quattro somali morti
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Sono tutti sbarcati i migranti giunti a Pozzallo a bordo della nave Protector di Frontex, da quasi due giorni in rada, con il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza, in attesa del via libera del governo italiano. L'hotspot è pieno. Le imbarcazioni avevano intercettato e soccorso un barcone con circa 450 persone. Lo sbarco, iniziato dopo le due, si è concluso all'alba. Nella serata di domenica erano state fatte scendere donne e bambini.
A Pozzallo 128 minori non accompagnati - Ad approdare sulla terraferma sono stati prima i profughi della Protector e successivamente quelli della Monte Sperone. Sono 128 i minori non accompagnati, 3 quelli accompagnati, 44 donne e 272 uomini. In totale 447 persone di cui 291 proverrebbero dall'Eritrea e 92 dalla Somalia. Altri migranti vengono da Nigeria, Bangladesh, Algeria, Libia, Siria, Egitto. Dopo le prime visite, sono stati trasferiti nell'hotspot di Pozzallo insieme agli altri compagni di viaggio con cui erano partiti dalla Libia.
Oim: "Testimoni parlano di 4 somali morti" - Quattro somali che erano a bordo del barcone sarebbero morti dopo essersi gettati in acqua. Lo ha affermato il portavoce dell'Oim in Italia, Flavio di Giacomo, riferendo quanto raccontando da alcuni testimoni che sono sbarcati nella notte a Pozzallo. "Quattro persone sono morte venerdì: erano ancora a bordo del peschereccio, senza più cibo né acqua, quando hanno visto una non identificata nave in lontananza: in trenta si sono tuffati per nuotare verso la nave. In quattro sono annegati", ha aggiunto.
L'Ue: "Bene sbarco a Pozzallo, ora cooperazione" - "La Commissione accoglie con favore che entrambe le navi the Protector e Monte Sperone siano sbarcate a Pozzallo e ciò è stato possibile grazie a 6 Stati membri Ue che hanno deciso di accogliere condividere migranti, tra cui Italia, Francia, Germania, Malta, Spagna e Portogallo". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Schinas. "L'Italia chiede da tempo una cooperazione regionale sugli sbarchi e ha ragione a chiederlo, la Commissione crede che soluzioni ad hoc non siano sostenibili a lungo termine e chiede una nuova spinta sulla base del Consiglio europeo".
"Condividiamo l'urgenza espressa da Conte" - La Commissione europea, inoltre, "condivide pienamente il senso di urgenza ed è impegnata nel dare seguito rapidamente a tutte le parti delle conclusioni raggiunte del Consiglio europeo, per quanto ci compete". Schinas ha quindi confermando di avere ricevuto "la lettera del premier Conte, che è stata indirizzata ai presidenti Tusk e Juncker. La lettera si riferisce al seguito delle conclusioni del Consiglio europeo e a breve risponderemo", ha aggiunto.
Libia porto non sicuro, Salvini: "L'Ue vuole continuare a agevolare gli scafisti?" - "L'Unione europea vuole continuare ad agevolare il lavoro sporco degli scafisti? Non lo farà in mio nome". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter ha risposto al no di Bruxelles a considerare la Libia un porto sicuro. "O si cambia - ha aggiunto Salvini - o saremo costretti a muoverci da soli".
Si lavora per i ricollocamenti - Nella partita legata alla redistribuzione dei migranti l'Italia trova sponde inaspettate da alcuni Paesi, ma anche porte sbarrate da altri a cui, invece, aveva strizzato l'occhio. Dopo Malta e Francia, anche la Germania infatti accetta di accogliere le richieste italiane e di prendere 50 dei migranti fermi sulle navi al largo del porto di Pozzallo. E tutto questo, specificano fonti di Palazzo Chigi, senza che l'Italia abbia dato disponibilità ad accettare i cosiddetti "movimenti secondari" dal Paese governato da Angela Merkel. A questi si aggiungono Spagna e Portogallo. Venti migranti saranno accolti dall'Irlanda. Secco "no" invece dagli Stati Visegrad.