racconti disperati

Migranti Vos Thalassa: avevamo paura, non abbiamo aggredito nessuno

L'equipaggio nel rimorchiatore però ribadisce: "Ci siamo sentiti minacciati"

13 Lug 2018 - 13:08
 © lapresse

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"Non abbiamo aggredito nessuno, ci sono stati 5-10 minuti di grande confusione e paura, ma non volevamo fare del male ad alcuno. Eravamo terrorizzati non volevamo tornare in Libia: eravamo pronti a tuffarci in mare e a rischiare la vita piuttosto che ritornare a terra". Questi sono racconti di alcuni dei 67 migranti soccorsi dalla Vos Thalassa, sbarcati giovedì sera a Trapani dalla Diciotti.

"Hanno raccontato - ha spiegato Sahar Ibrahim, che traduce per loro, che sta per ripartire per l'ennesima missione con la Diciotti - che non c'è stata alcuna violenza a bordo del mercantile che li ha soccorsi. Avevano solo paura di tornare in Libia, erano davvero spaventati, ma nessuna forte agitazione. Probabilmente c'è stato solo un problema di lingua perché nessuno di loro parla inglese". L'operatrice di Unicef/InterSos conferma che molti di loro quando hanno capito che la nave dirigeva verso la costa hanno cominciato a urlare "No Libia, no Libia...".

E a quel punto molti di loro "sarebbero stati pronti a gettarsi in mare e morire, piuttosto che ritornare a terra". "Ho parlato con donne e bambini - ha sottolineato Sahar - ma nessuno ha parlato di minacce o di aggressioni. Tutto, mi hanno detto, è durato 5 al massimo 10 minuti. Poi sono stati rassicurati e tutto è finito. Il viaggio è stato lungo, ma tranquillo".

I 67 migranti sbarcati giovedì sera a Trapani dalla nave Diciotti della guardia costiera saranno sentiti dal personale della squadra mobile della Questura, dello Sco della polizia di Roma e da militari del Nsi della guardia costiera. Tra loro ci sono anche il sudanese Ibrahim Bushara e il ganese Hamid Ibrahim, i due indagati per violenza privata continuata e aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa.

Equipaggio Vos Thalassa: "Ci siamo sentiti minacciati" -La procura di Trapani vuole fare chiarezza sull'esatta dinamica di quanto èaccaduto sulla Vos Thalassa dopo il soccorso dei migranti. L'equipaggio avrebbe detto di essersi sentito minacciato gravemente quando i migranti hanno scoperto che la nave li stava riportando indietro. Secondo il racconto del comandante gridavano "no Libia, Libia, sì Italia". E avrebbero circondato l'equipaggio, spintonando il primo ufficiale. Così sono scattati i contatti con la sala operativa della capitaneria di porto di Roma, che ha inviato sul posto la Diciotti che ha effettuato il trasbordo.

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