L'addio alla piccola, vittima di un tentato stupro nel 1955, è stato molto partecipato, anche con una diretta online, dal suo paese, che ha sempre chiesto verità e giustizia
Lo aspettava tutto il paese, 66 anni dopo quella tragica morte, il momento dell'ultimo addio a Lucia Mantione, la 13enne di Montedoro (Caltanissetta) barbaramente uccisa nel 1955 dopo un tentato stupro. Al tempo a "Lucietta", come veniva chiamata in famiglia, vennero però negati i funerali: il parroco allora applicò rigidamente il principio che vieta il rito funebre nei casi di morte violenta. Ma quel paese di 1.500 abitanti ha sempre coltivato la memoria di quella tragedia e ha continuato a chiedere verità e rispetto per la bambina assassinata.
In tanti, dopo l'annuncio delle esequie un paio di giorni fa, si sono ritrovati nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rosario e davanti alla diretta del canale Facebook "Montedoresi nel mondo" per seguire quella messa tanto attesa.
I funerali sono stati possibili dopo la riesumazione della salma, voluta dalla Procura di Caltanissetta, che ha riaperto il caso per poter dare un nome all'autore dell'omicidio.