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Missionario laico infaticabile, nel capoluogo palermitano aveva fondato nel 1993 la comunità Missione Speranza e Carità. Era noto anche per un pellegrinaggio a piedi ad Assisi
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Biagio Conte, missionario laico protagonista di grandi battaglie a favore di poveri e indigenti a Palermo, è morto nel capoluogo siciliano all'età di 59 anni. Da tempo gravemente malato, attorno a lui si sono stretti i volontari e gli ospiti della Missione Speranza e Carità, comunità da lui fondata nel 1993. Biagio Conte, da molti definito un "San Francesco dei nostri giorni", era conosciuto anche per il suo pellegrinaggio a piedi ad Assisi e per il film "Biagio" ispirato alla sua vita e girato dal regista palermitano Pasquale Scimeca.
Una vita spesa per gli ultimi quella di Biagio Conte. Figlio di imprenditori edili, a tre anni viene portato in Svizzera in un collegio di suore, ritornando a Palermo a 9 anni per poi essere inserito nel collegio di San Martino delle Scale per quattro anni. A 16 anni abbandona la scuola e inizia precocemente a lavorare nell'impresa edile della sua famiglia, ma a causa di una profonda crisi spirituale decide di allontanarsi dalla famiglia nel 1983, andando a vivere a Firenze.
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Nel maggio 1990 la scelta di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell'entroterra siciliano e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi. Il viaggio è stato reso noto alle cronache per gli appelli della famiglia d'origine alla trasmissione "Chi l'ha visto?", dove Biagio risponde in diretta informando del suo cammino verso Assisi.
Torna quindi a Palermo per salutare i familiari, con l'intenzione di trasferirsi in Africa come missionario, ma lo stato di miseria in cui ritrova la sua città lo porta a cambiare idea. In un primo momento è attivo nel portare conforto ai senzatetto della Stazione di Palermo Centrale, per i quali si batte attraverso diverse proteste e un digiuno, grazie al quale ottiene l'utilizzo di alcuni locali in via Archirafi, all'interno dei quali fonda nel 1993 la "Missione di Speranza e Carità", che oggi accoglie più di un centinaio di persone.
Il 16 gennaio 2014 Biagio Conte, da anni costretto su una sedia a rotelle a causa di vertebre schiacciate a seguito delle spossanti fatiche cui si è sottoposto nella Missione, riprende a camminare dopo un'immersione nelle acque di Lourdes.
Nel 2018, dopo la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo, in segno di protesta contro la povertà decide di dormire in strada, sotto i portici del Palazzo delle Poste centrali, iniziando uno sciopero della fame durato dieci giorni; in seguito la Regione ha finanziato l'ampliamento della struttura di via Decollati. E anche in questi ultimi giorni, pur gravemente malato, era tornato a lanciare appelli alle istituzioni per aiutare la missione che aveva fondato nel pagamento delle bollette e delle spese necessarie per garantire l'assistenza agli indigenti.
"Ho appreso con profondo dolore la triste notizia della morte di Fratel Biagio, punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica". Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Il rimpianto e la riconoscenza nei confronti di Biagio Conte vanno espressi consolidando e sviluppando anche in futuro le sue iniziative affinché il ricordo della sua figura sia concreto e reale, così come è stato il suo esempio", conclude il Capo dello Stato.