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Paola Tricomi aveva denunciato su Facebook che la compagnia aerea non le autorizzava "il trasporto del ventilatore polmonare attivo a bordo" nonostante per lei fosse vitale
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Paola Tricomi potrà andare a discutere la tesi del dottorato alla Normale di Pisa: dopo le polemiche Ryanair ha autorizzato "il trasporto del ventilatore polmonare" senza il quale la ragazza disabile non può respirare. Era stata la stessa Tricomi a denunciare quanto accaduto su Facebook con tanto di chat con il servizio clienti di Ryanair. Ora la giovane di Catania scrive: "Finalmente la compagnia si è degnata di telefonare con un operatore italiano il quale ha detto che potrò volare senza problemi e che c'è stato un equivoco perché il ventilatore polmonare può volare senza alcuna difficoltà".
Già qualche ora prima c'era stato un primo passo da parte del vettore. "Oggi la compagnia Ryanair sembra essere tornata sui suoi passi. Ho ricevuto un'e-mail in cui mi si chiede di inviare un modulo in cui si certifica l'idoneità al volo del ventilatore polmonare. Spero che questo mi dia accesso al volo insieme al mio ventilatore - aveva scritto -. Sento di dover ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa battaglia. Purtroppo è triste che bisogna ancora combattere per un semplice diritto come quello di respirare. Grazie".
La denuncia - Paola Tricomi, che ha la necessità di ricevere costante assistenza e può respirare solo attraverso un ventilatore polmonare, è la prima dottoranda con disabilità gravi a conseguire un titolo alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Quando però, dopo aver comprato il biglietto, la compagnia aerea le aveva negato la possibilità di portare a bordo il ventilatore, "se non tenendolo spento tutto il tempo", aveva dunciato il fatto su Facebook. Il tam tam mediatico è stato talmente virale che l'eco delle polemiche ha costretto Ryanair a tornare sui suoi passi e chiedere scusa per il disguido.
Inoltre la Tricomi aveva speso 400 euro per il proprio biglietto e per quello degli accompagnatori, ma la compagnia aveva ribadito che non era previsto nessun rimborso. Ora per fortuna potrà partire e arrivare in tempo per discutere la sua tesi del dottorato.