IL TAR IGNORATO

NoMuos: "Mettere i sigilli alle basi Usa, la sentenza del Tar non viene rispettata"

Nonostante il parere del Tribunale amministrativo le parabole abusive sono ancora in funzione. Intanto nuove ricerche compiute dal Cnr di Bologna allertano: "Cellule morenti dopo l'esposizione alle antenne"

15 Mar 2015 - 11:19
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"Devono apporre i sigilli alla struttura del Muos". Lo affermano a gran voce i comitati NoMuos, il Comune di Niscemi e gli avvocati che hanno portato avanti la battaglia contro l'ecomostro Usa. A più di due settimane dalla sentenza del Tar secondo cui il Muos è abusivo, le mega parabole americane sono ancora in funzione. Lo denunciano i video pubblicati dall'associazione anti-mafia Rita Atria. La Questura di Caltanissetta, interpellata da Tgcom24, ha dichiarato di non poter fare dichiarazioni in merito.

NoMuos: "Mettere i sigilli alle basi Usa, la sentenza del Tar non viene rispettata"

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Ci va con i piedi di piombo l'assessore all'Ambiente di Niscemi, Massimiliano Ficicchia, che chiama le parti in causa a fare fronte comune perché “la battaglia non è ancora finita”. Stiamo parlando di "una costruzione abusiva in una riserva naturale che non ha mai ottenuto i pareri ambientali da parte della soprintendenza”, ma anche di una struttura militare.

Da un punto di vista processuale "li abbiamo messi in scacco matto. Qualunque mossa faccia l'avversario è bloccato”, afferma più ottimista il medico del Wwf e responsabile del NoMuos Rino Strano, che ha spiegato a Tgcom24 il perché della sua sicurezza parlando delle tre impalcature processuali che hanno dato ragione ai comitati NoMuos.

Il pilastro ambientale - Le nuove antenne sono state costruite in una riserva Sic (sito di interesse comunitario) di fascia A, zona assolutamente inedificabile. Tra le altre cose questa costruzione abusiva aveva anche i permessi non conformi e scaduti. "Permessi che non sono stati mai rinnovati", afferma il medico Wwf.

Il pasticcio di Crocetta e la revoca delle revoche - Il 29 marzo 2013, infatti, la Regione Sicilia ha annullato i lavori, che poi sarebbero ripresi a luglio attraverso una revoca delle revoche del governatore Rosario Crocetta. Con il primo annullamento però, per riavviare i lavori, bisognava fare da capo l'iter dei permessi, ex tunc. Quindi per il Tribunale che ha convalidato il primo annullamento i lavori eseguiti dopo sono illegittimi, privi di valida autorizzazione.

L'altro pilastro è quello della salute - Dieci esperti hanno depositato un documento di duecento pagine analizzato dal verificatore del Tar Marcello d'Amore e considerato valido. I pareri dell'Enav, dell'Iss e dell'Istra, tra l'altro danno un giudizio positivo al Muos sulla base di procedure semplificate che non mettono in evidenza i possibili danni.

Il Muos dà fastidio alla rotta degli aerei di Comiso - La terza impalcatura del Tar contro il Muos è frutto dello studio dell'ingegnere Giuseppe Pace. L'ingegnere ha analizzato le emissioni delle parabole e le rotte degli aerei di Comiso, il nuovo scalo vicino a Niscemi. Secondo lui 12 rotte aeree avrebbero problemi per l'intersezione del fascio del Muos. Per il Tar inoltre "l'Enav ha fatto studi superficiali: non è garantita la sicurezza dell'aeroporto quando entrerà in funzione il Muos".

In tutta questa storia "un colpevole c'è, ed è la Regione Sicilia", afferma il medico Wwf. Alla fine della sentenza infatti il i giudici hanno chiesto alla Regione e all'Assessorato all'Ambiente di pagare il consulente usato dal Tribunale.

Le centraline per monitorare le antenne sono state rimosse - Dopo il danno, la beffa. "Adesso per mancanza di fondi non ci sono più le centraline che ci avevano promesso", denuncia il dottor Strano. L'Arpa ha infatti tolto le centraline che potevano consentire di monitorare la funzionalità delle antenne. Strumenti basilari per controllare che i livelli di elettromagnetismo non superino i limiti legislativi.

L'analisi del Cnr: cellule impazzite dopo l'esposizione - Il Comune di Niscemi, i cittadini siciliani e i comitati NoMuos hanno promosso, a loro spese, una ricerca guidata dal dottor Fiorenzo Marinelli dell'Istituto di Genetica molecolare del Cnr di Bologna.

Marinelli ha sottoposto per un breve periodo un gruppo di leucociti in vitro all'elettromagnetismo delle antenne. Mentre un altro gruppo di cellule è stato coperto con un materiale protettivo. Il professore ha portato i risultati di questa prima ricerca: "Le cellule non protette stanno morendo".

Il livello delle antenne Muos sopra la norma legislativa - "Durante la seconda tornata di esperimenti, finanziati sempre dai cittadini -prosegue il medico Wwf -, sono state montate le centraline del dottor Massimo Coraddu. Ci si è accorti che l'incremento elettromagnetico con il Muos è aumentato in maniera esponenziale: oltre le soglie di sicurezza fissate dalle legge". Il dubbio dei NoMuos ora è che "le centraline le possano aver tolte per evitare di rilevare il livello di elettromagnetismo".

C'è chi parla di terrorismo - "Paradossalmente noi siamo più esposti al Muos che all'Isis. Chi dice che potrebbe aiutarci nella lotta al terrorismo verrebbe subito smentito perché le antenne, che ora fanno prove di trasmissione per agganciare i satelliti, entrerebbero in funzione solo dal 2016-2017", conclude il dottor Strano.

La denuncia dell'avvocato NoMuos alla Procura - Intanto, nonostante la sentenza del Tar abbia esecuzione immediata i lavori continuano. "Sta diventando una barzelletta: il ministero dell'Interno e di conseguenza la Questura stanno violando la legge". Lo ha affermato l'avvocato Goffredo D'Antona dell'associazione anti-mafia Rita Atria, che ha sporto denuncia alla Procura di Caltagirone.

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