Per quanto riguarda il movente, secondo l'accusa è "plausibile" la relazione extraconiugale con il suocero, ma in mancanza di prove è "ininfluente" sulla richiesta di condanna
Trent'anni di reclusione per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. E' la richiesta della Procura di Ragusa per Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio Loris. La donna si dichiara innocente e sostiene che ad aver ucciso il bambino sia stato il suocero, dopo che il piccolo li aveva sorpresi a fare sesso.
Per il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, che nella requisitoria hanno ricostruito la personalità dell'imputata e il suo vissuto personale, la donna è "egocentrica, bugiarda e manipolatrice" a causa di un "protagonismo esagerato".
L'accusa ha anche analizzato il contesto in cui è maturato il delitto, e in particolare il "contrastato rapporto" che veronica Panarello avrebbe avuto con il bambino, che trattava da amico e non da figlio.
Per quanto riguarda il movente, secondo il pm è "plausibile" che sia stata la presunta relazione extraconiugale con il suocero. Ma si tratta di affermazioni non suffragate da prove, e quindi "il movente resta ininfluente" per la richiesta di condanna.