Prima le minacce dei libici, poi i no delle autorità italiane all'approdo e infine l'arrivo nel porto siciliano di Pozzallo
© proactiva-open-arms
Nel porto di Pozzallo sono arrivati i 216 migranti che erano a bordo della nave dell'ong spagnola "Proactiva Open Arms". Giovedì sera, dopo aver soccorso un gruppo di profughi al largo della Libia, l'imbarcazione è stata minacciata e ostacolata dalla guardia costiera locale mentre le autorità italiane in un primo momento non avevano concesso l'ok allo sbarco nei porti nazionali.
I profughi approdati a Pozzallo sono 157 uomini, 31 donne e 28 minori. Sei di loro erano in condizioni particolarmente serie e sono stati ricoverati: due donne incinte, una delle quali era stata picchiata all'anca prima di imbarcarsi, un uomo con diverse ustioni agli arti inferiori e due uomini con forte astenia e disidratazione. Gli altri sono nell'hot spot di Pozzallo per l'identificazione e la polizia sta cercando di individuare i presunti scafisti.
Finisce così l'odissea di un'imbarcazione della Open Arms nell'operazione di soccorso iniziata al largo della Libia. Secondo la ricostruzione fatta sul "Post", una volta soccorsi i profughi a bordo di un gommone, sembra che la Guardia costiera libia abbia chiesto a Open Arms di consegnare le persone a una nave libica poco lontana, ma la ong si sarebbe rifiutata spiegando che gli agenti libici compiono abusi sui profughi e avrebbe soccorso altri migranti in acqua.
Una nave libica avrebbe successivamente avvicinato quella di Open Arms con manovre aggressive, intimando agli spagnoli di non muoversi, intimando di consegnare donne e bambini e minacciandoli con le armi spianate. Poi la nave sarebbe riuscita a ripartire per risalire verso l'Europa, Open Arms avrebbe parlato con il ministro Marco Minniti e con Graziano Delrio, che avrebbero chiesto l'autorizzazione da parte del governo spagnolo per l'attracco in Italia. Una procedura, secondo la ong, mai seguita prima d'ora. Venerdì la nave avrebbe chiesto a Malta di accogliere i profughi in condizioni mediche serie, ma sembra che la risposta sia stata no. I vertici dell'ong sostengono che i problemi posti dai governi italiano e maltese per l'approdo sarebbero dovuti alle interferenze della stessa Open Arms con i libici, appoggiati da Roma e dalle istituzioni europee. Solo venerdì sera è infine arrivato l'ok dal governo italiano per approdare a Pozzallo, in provincia di Ragusa. E sabato mattina, la fine del lungo viaggio dei profughi.