Finito l'incubo dei 18 marittimi di Mazara del Vallo finiti nelle mani delle milizie libiche e oggi tornati in libertà
"Stamattina questa notizia mi ha fatto rinascere dopo tre mesi bui e di disperazione. Non vedo l'ora di riabbracciare mio figlio". Così Rosetta Incargiola, mamma di Pietro Marrone, uno dei pescatori siciliani fermati a Bengasi. Familiari, amici e colleghi si sono radunati davanti al Comune dove hanno incontrato il sindaco Salvatore Quinci. "E' un grande giorno per tutti noi, aspettiamo aggiornamenti e la conclusione di questa vicenda".
Moglie di un pescatore: "Sono sulla nave in rientro in Italia" - "Provo solo tantissima gioia, aspettavamo con ansia la notizia; mi hanno confermato che sono sui pescherecci". Lo ha detto Cristina Amabilino, la moglie di uno dei pescatori di Mazara del Vallo liberati in Libia. "Non ho ancora parlato con mio marito, anche se lo sento tra due giorni non mi importa", ha aggiunto ricordando che l'ultima volta che lo ha sentito era l'11 novembre. "Abbiamo avuto paura di non rivederlo più", ha aggiunto uno dei tre figli, a Roma da giorni con la madre per fare pressione e chiedere la liberazione dei pescatori siciliani.
Vescovo Mazara: dopo tre mesi finito l'incubo - "Siamo felicissimi di questa notizia. E' tanto più bella quanto inaspettata. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevo resi scettici, ma ora l'incubo è finito. Aspettiamo di trascorrere queste ore di attesa per riabbracciarli. E' il più bel regalo di Natale per le famiglie: la gioia è tutta loro, ma anche nostra". Lo ha detto il vescovo di Mazata del Vallo, mons. Domenico Mogavero, sui pescatori siciliani in Libia.