L'organizzazione, vicina alle famiglie mafiose di "Palermo Centro", controlla il racket nel quartiere ballarò. Gli stranieri si sono ribellati e hanno denunciato gli estorsori quando un giovane gambiano è stato ferito
La polizia ha fermato 10 persone appartenenti all'organizzazione che controlla il pizzo al Ballarò, storico quartiere di Palermo. I fermati, vicini alle famiglie mafiose di "Palermo Centro", vessavano i commercianti immigrati, che hanno denunciato la banda quando uno dei criminali ha tentato di uccidere un gambiano che si era ribellato. I 10 sono accusati di diversi reati, aggravati dal metodo mafioso e dalla discriminazione razziale.
Le indagini della Squadra mobile di Palermo sono partite dopo l'arresto di Emanuele Rubino, 28enne accusato del tentato omicidio di Yusupha Susso, 22enne gambiano ferito il 4 aprile con un colpo d'arma da fuoco alla testa dopo avere reagito all'ennesimo atto di sopraffazione.
La vicenda ha provocato la ribellione della comunità di immigrati del centro storico, molti dei quali hanno denunciato le vessazioni subite dagli uomini del racket. All'operazione, tra i vicoli del rione Ballarò, hanno partecipato oltre 100 agenti.