La giovane, nata in una famiglia legata a Cosa Nostra, era stata ammazzata a soli 25 anni per una presunta relazione extra-coniugale
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Una panchina rossa divelta e una targa rimossa. A Palermo qualcuno non vorrebbe che venga onorata la memoria di Lia Pipitone, la ragazza si era ribellata alle regole di Cosa Nostra e - con il benestare del padre - era stata uccisa da due sicari del boss del clan dei Madonia nel 1983. L'inviata di "Striscia la Notizia" Stefania Petyx, in compagnia del figlio di Lia, ha così deciso di affiggere di nuovo la targa.
L'inviata di "Striscia la Notizia" Stefania Petyx si è recata a Palermo per affiggere nuovamente la targa in memoria di Lia Pipitone, rimossa da ignoti assieme a una panchina rossa, sempre a lei dedicata. Ad accompagnarla c'era anche Alessio Cordaro, il figlio di Lia, che spiega: "C'è ancora parecchia omertà e il nome di mamma probabilmente dà ancora fastidio agli ambienti criminali". Come racconta l'inviata, la panchina rossa sarà ripristinata e la targa originale verrà di nuovo affissa.
Lia Pipitone è stata uccisa dalla mafia il 23 settembre 1983, a soli 25 anni. La ragazza, figlia di una famiglia mafiosa, si era ribellata alle regole di Cosa Nostra: voleva scegliere l'uomo da sposare e aveva avuto una presunta relazione extra-coniugale. Per questa ragione, con l'approvazione di suo padre, due sicari del boss del clan dei Madonia hanno inscenato una rapina in un negozio e l'hanno uccisa con un colpo di pistola.