L'INIZIATIVA

Terme di Sciacca, protesta contro lo stallo in Regione: il sindaco annuncia una marcia fino a Palermo

L'iniziativa arriva a sei anni di distanza dalla chiusura del del Grand hotel e delle stufe vaporose, decisa dall'allora esecutivo guidato da Rosario Crocetta

12 Mag 2021 - 15:22
 © sito ufficiale

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Una marcia da Sciacca a Palermo per protestare "contro l'immobilismo, il continuo rinvio delle soluzioni, per chiedere alla Regione chiarezza e risposte concrete" sulle Terme del Comune in provincia di Agrigento. E' l'iniziativa proposta dal sindaco Francesca Valenti, dopo le recenti interlocuzioni avute a Roma con Inail e l'interesse dell'istituto a investire sugli immobili termali di Sciacca. La protesta arriva a sei anni di distanza dalla chiusura del del Grand hotel e delle stufe vaporose, decisa dall'allora esecutivo guidato da Rosario Crocetta.

Mancata valorizzazione - La prima cittadina ha lanciato un appello all'intera città, alle associazioni, ai comitati, ai sindacati, "a unirsi a questa forma di protesta che non ha colore se non quello della città di Sciacca che pretende chiarezza, soluzioni e non più prese in giro su un iter intrapreso dalla Regione per la valorizzazione delle Terme che ormai non sembra avere un fine".

La marcia - "Non è più tempo dell'attesa, siamo stati fin troppo pazienti e troppo inclini alla collaborazione istituzionale con il governo regionale senza avere avuto le risposte che più volte ci sono state promesse", ha affermato Valenti. La marcia a piedi è prevista per il 18 maggio. "Partirà - ha spiegato l'assessore Sino Caracappa - alle 7 da piazza Abisso, sito dello stabilimento termale. Ci saranno il sindaco, gli assessori della giunta e quanti liberamente si vorranno aggiungere. Sono previsti quattro giorni di cammino e in ogni tappa ci sarà l'incontro con i sindaci dei comuni attraversati. Arrivati a Palermo si chiederà udienza al presidente della Regione, Nello Musumeci, e al presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, dai quali pretenderemo risposte chiare e inequivocabili sul futuro delle nostre Terme".

Il motivo dello stallo è da ricercare nelle puntuali perdite economiche, che la Regione non poteva più coprire. Da quel momento in avanti sono stati diversi i tentativi dell'assessorato all'Economia di individuare un imprenditore privato al quale affidare i beni in concessione, attraverso bandi pubblici che, tuttavia, sono andati regolarmente deserti.

Il caso delle Terme di Sciacca - Recentemente, nel tentativo di rilanciare le Terme di Sciacca e quelle di Acireale, Musumeci ha provato a coinvolgere l'Inail, nella speranza di riuscire a promuovere un investimento sul patrimonio termale. Le Terme di Sciacca nel corso degli anni, soprattutto grazie alla convenzione (poi soppressa) con il Servizio Sanitario Nazionale, hanno infatti rappresentato uno dei siti più frequentati in tutta Italia per le cure termali anche per le sue naturali acque salso-bromo-iodiche e l'unicità delle stufe vaporose che si trovano nelle grotte naturali del Monte Kronio (o San Calogero).

© Ufficio stampa

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Storia millenaria - E' una storia millenaria, quella delle Terme di Sciacca, che si associa a quella della stessa città, affondando le radici addirittura al tempo dei greci, quando (secondo la leggenda) il mitologico Dedalo sperimentò per primo le qualità terapeutiche delle grotte vaporose di San Calogero. Fu negli anni Trenta del XX secolo che gli stessi cittadini di Sciacca finanziarono la realizzazione dello stabilimento per le cure attraverso la sottoscrizione di un azionariato popolare. Ne scaturì una gestione pubblica delle Terme in capo al Comune.

L'intervento della Regione - Tuttavia, nel 1954 la Regione siciliana rivendicò sia quel patrimonio sia quello delle Terme di Acireale, creando così due aziende regionali, anche se i rispettivi bilanci potevano essere approvati grazie a contributi pubblici "a pareggio", che da un certo momento in poi (anche per le norme europee) sarebbero finiti. Trascorreranno cinquant'anni prima che, alla fine del 2004, il patrimonio confluisse all'interno di una società per azioni, ritenendo che fosse quella la strada per permettere alla Regione di porre fine alla funzione imprenditoriale. Eppure, 17 anni dopo la "Terme di Sciacca Spa" esiste ancora, sia pure con una liquidazione tuttora in corso, gestita dal funzionario della Regione Carlo Turriciano.

Il resto è storia recente, quella che ha visto le ultime due amministrazioni comunali cercare di convincere la Regione a intervenire per far ripartire le Terme, in un'ottica più moderna in cui alle funzioni terapeutiche si possano associare quelle del fitness e del turismo del benessere. Ma sei anni di chiusura nel frattempo hanno visibilmente degradato il patrimonio, fatto anche di un parco pubblico e di piscine con acqua sulfuree, tuttora abbandonate al loro destino. Alla "marcia" della città verso Palermo la comunità affida le sue residue speranze di ripartenza.

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