Il Viminale: è stato allontanato dall'Italia per motivi di pericolosità sociale. Stava cercando di raggiungere la Francia grazie all'aiuto di una connazionale
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Un tunisino di 36 anni, irregolare, abitante nella provincia di Catania, è stato espulso dall'Italia per motivi di pericolosità sociale. Lo afferma il Viminale precisando che l'uomo "è emerso all'attenzione delle indagini investigative, svolte dalle Digos di Roma e di Catania, per i contatti avuti in Italia con il noto attentatore di Berlino Anis Amri". Contatti mantenuti anche dopo il trasferimento di Amri a Latina e poi in Germania.
Inoltre - prosegue la nota del Viminale - è stato accertato che il cittadino espulso aveva fornito ad Amri, all'uscita dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, una sua utenza mobile italiana, utilizzata dal terrorista nel giugno/luglio 2015.
Stava cercando di raggiungere la Francia - Il tunisino, Sayed Yacoubi, era nato a Ouelatia in Tunisia nel 1981, con diversi alias, il 30 aprile era partito da Belpasso, in provincia di Catania, e stava cercando di lasciare frettolosamente l'Italia per raggiungere una connazionale residente in Francia che si era già attivata per trasmettergli i fondi necessari per attraversare il confine clandestinamente.
Rintracciato il 2 maggio a Torino e trattenuto nel Centro permanente per rimpatri Brunelleschi, è stato rimpatriato, con accompagnamento in Tunisia, con un volo decollato dall'aeroporto di Caselle.
Con questo rimpatrio, il 42/o del 2017, salgono a 174 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel paese di provenienza dal gennaio 2015 ad oggi.