100mila euro per la comunicazione

Trapani, oltre 3mila referti bloccati...ma l'Asp finanziava cous cous e spot sui bus

L’assessorato alla Salute ha già concluso l’ispezione: 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025 in attesa di refertazione. E nonostante i primi sos l'Azienda che dovrebbe occuparsi dei servizi alla persona pagava progetti di comunicazione per una spesa di circa centomila euro

06 Mar 2025 - 16:13
 © -afp

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Lo scandalo dei referti bloccati che ha travolto Trapani, e non solo, si arricchisce di cifre da capogiro. L’assessorato alla Salute ha già concluso l’ispezione all’Asp trapanese e la genesi che si ricostruisce dai verbali è impietosa: dal 2024 a oggi sono oltre tremila (in più strutture siciliane)  i campioni in attesa di refertazione. Un accumulo costante che, nonostante le prime segnalazioni, non si è mai arrestato. Anzi. Nel mentre l'Azienda pubblica che dovrebbe occuparsi dei servizi alla persona finanziava progetti di comunicazione per una spesa di circa centomila euro, finalizzati a promuovere il Cous cous fest e altre campagne pubblicitarie.

Oltre 3mila referti bloccati - In una riunione d'urgenza convocata dall’assessore della Salute, Daniela Faraoni, dopo il faccia a faccia tra il presidente della Regione Renato Schifani e il direttore generale dell’Asp trapanese Ferdinando Croce, sono emersi tutti i numeri dell'emergenza. 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025: oltre tremilatrecento istologici arretrati, in diverse strutturre sanitarie della Sicilia, e una corsa contro il tempo con una scadenza fissata per il 14 marzo. Entro quella data, infatti, la Regione vuole smaltire l’arretrato. Già nelle scorse settimane, parte dei campioni era stata affidata a strutture convenzionate, ma ora si passa alla fase decisiva: Asp di Palermo, Catania e Caltanissetta, Villa Sofia-Cervello, Civico, Fondazione Giglio si occuperanno di refertare circa 300 campioni ciascuna entro la scadenza fissata. Il Policlinico di Palermo si concentrerà sul recupero dei referti 2024. I tempi medi di refertazione, delle strutture sanitarie coinvolte, variano da 7 a 14 giorni con tempi leggermente più lunghi (max altri 10 giorni) per quei campioni che in base al triage sono classificati come non prioritari.

L'Asp di Trapani sotto accusa - Quello che è emerso, come riporta la Repubblica di Palermo, è che nonostante l'allarme per il ritardo fosse già partito dall'Asp non arrivava nessuna misura. Anzi. Dallo scorso 24 luglio fino alla fine dell’anno avrebbe investito oltre centomila euro per promuovere la sua immagine. Dai 4.604,28 euro per la pubblicità sui bus - scrive sampre la Repubblica di Palermo - ai 16.317,50 euro per una campagna sui servizi dell’Asp. E ancora, 24.400 euro per disincentivare dall’uso di droghe, 11.895 euro per lo stand al Cous cous fest e 6.270 per quello di ExpoMedicina. Tra le determine c’è anche un patrocinio da 12mila euro all’associazione delle piccole isole per un congresso e una campagna informativa costata 25mila euro.

L'allarme partito a luglio 2024 - Era il 9 luglio del 2024, si legge sempre su la Repubblica, quando il primario di Anatomia patologica di Trapani lanciava l’allarme al direttore generale dell'Asp trapanese, Ferdinando Croce.  Due giorni dopo il manager faceva partire l’sos a tutte le altre aziende sanitarie. La prima a rispondere sarebbe statal’Asp di Catania, il 20 luglio. La convenzione sarebbe partita soltanto il 26, tre settimane dopo l’allarme dell’anatomopatologo. Troppo tardi, perché nel frattempo gli esami arretrati hanno continuato ad accumularsi.

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