Accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa allo Stato, riciclaggio e autoriciclaggio
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La guardia di finanza di Catania ha eseguito sequestri e arresti in tre Regioni italiane e in altri quattro Paesi europei nell'ambito di un'inchiesta della Procura etnea su truffe alla Regione Lazio. I 15 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa allo Stato, riciclaggio e autoriciclaggio. Le perquisizioni sono avvenute in società e fondazioni con sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento.
L'operazione, che ha preso il nome di Moneyback, interessa anche Germania, Malta, Svizzera e Regno Unito.
Le indagini hanno scoperto cinque truffe nei confronti della Regione Lazio, messe in atto per far ottenere indebitamente alle società (riconducibili agli indagati e operanti el settore turistico) cinque distinte linee di finanziamento a tasso agevolato, per complessivi 250mila euro, erogati grazie al "Fondo Rotativo per il piccolo credito", istituito per sostenere le piccole e medie imprese laziali. Per ottenere i finanziamenti, i promotori hanno presentato (grazie a due commercialisti, uno di Catania, l'altro di Frosinone) falsi bilanci alla Camera di Commercio di Catania e dichiarazioni dei redditi fraudolente per gli anni dal 2014 al 2018.
E' stata, inoltre, accertata una truffa ai privati: i promotori dell'associazione, dopo essersi presentati come referenti di una inesistente fondazione della Città del Vaticano, offrivano ai truffati la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto, chiedendo il pagamento di un contributo per "spese amministrative", pari a circa 260mila euro. Questo denaro veniva poi utilizzato per operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio: gli importi, infatti, a cura degli stessi indagati o di altri soggetti a loro vicini, sono stati prima frazionati su diversi conti correnti, intestati a società o fondazioni, e successivamente trasferiti verso altri depositi, anche detenuti all'estero in istituti di credito tedeschi e maltesi.