L'Ufficio Studi dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre ha rielaborato dati Istat del 2021: "Per le attività economiche si stima una perdita attorno ai 3 miliardi di euro all'anno"
Sul tema della sicurezza, "a livello nazionale in quasi 3 casi su 4 gli autori di furti compiuti ai danni di negozi e botteghe rimangono impuniti". Lo afferma l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, specificando di riferirsi a "reati contro il patrimonio che sono stati denunciati dalle vittime alle forze dell'ordine che, si stima, costino alle attività economiche attorno ai 3 miliardi di euro all'anno". Dall'analisi emerge come "furti e spaccate continuano a essere un grosso problema per tanti commercianti e altrettanti artigiani" e che il Nord sia particolarmente colpito: "Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province d'Italia dove i negozianti sono i più bersagliati dai malviventi".
Furti e spaccate continuano, dunque, a essere un grosso problema per tanti commercianti e altrettanti artigiani. E a livello nazionale in quasi tre casi su quattro gli autori rimangono impuniti.
"Il problema, purtroppo, è di natura politica - spiega la Cgia di Mestre. - Se carabinieri e polizia di Stato disponessero di un maggior numero di uomini e di mezzi in grado di presidiare con maggiore attenzione il territorio, soprattutto nelle ore notturne, i malviventi avrebbero sicuramente la vita più dura".
La difficoltà di consegnare alla giustizia coloro che si sono resi responsabili di questi illeciti sta diventando ormai cronica e, probabilmente, sta "condizionando" anche le statistiche. "Non è da escludere, - prosegue la Cgia con un comunicato, - che la riduzione del numero delle denunce registrato negli ultimi anni prima dell'avvento del Covid, non sia riconducibile a una ritrovata sicurezza, ma a un atteggiamento di sfiducia delle vittime nei confronti delle istituzioni che li 'spinge' a non denunciare alle autorità giudiziarie il danno subito".
L'Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati dell'Istat, tiene a precisare che non si vuole sollevare alcuna critica nei confronti delle forze dell'ordine: "Anzi, l'impegno, la dedizione e il senso del dovere non sono mai venuti meno".
Nel 2021 - ultimo anno in cui i dati sono disponibili - ci sono state 56.782 denunce per furto nei negozi in Italia, il +10,8% del 2020, anno più critico della pandemia. Praticamente gli operatori commerciali e artigianali hanno subito 156 furti al giorno, 6,5 ogni ora e uno ogni 9 minuti. Nel 72,3% - quasi 3 su 4 - gli autori del delitto non sono stati catturati.
Le regioni dove i malfattori la fanno franca maggiormente sono Umbria e Marche (73,8% dei casi), la Campania (79,8%) e il Lazio (81,3%). Ogni 100mila abitanti, Lombardia (138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più "martoriate". A livello provinciale, infine, i territori più colpiti sono Torino, con 155,5 furti denunciati ogni 100mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5.
Maglia nera è Milano con 222,8 furti ogni 100 mila abitanti. Storicamente le categorie più colpite sono gli orafi-gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai; le prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la disponibilità di contanti.
Grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo il rischio è sceso. Da qualche anno sono sempre più nel mirino anche i negozi di prodotti tecnologici, gli autoriparatori o concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati, la moda-abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi.