Speciale È morto Papa Francesco
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Roma blindata per l’addio a Papa Francesco: in campo droni, cecchini e bazooka anti-drone

La capitale si trasforma in una fortezza per garantire la sicurezza di 200mila fedeli e leader mondiali attesi ai funerali di Papa Francesco

23 Apr 2025 - 15:06
 © Esercito Italiano

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Roma si prepara a vivere uno degli eventi più delicati e solenni della sua storia recente: i funerali di Papa Francesco. Una cerimonia destinata a richiamare oltre 200mila fedeli e più di 170 delegazioni internazionali, tra cui capi di Stato e di governo. Per garantire la sicurezza, la macchina operativa messa in campo è imponente: la Capitale è sorvegliata dal cielo, da terra, dal sottosuolo e persino dal Tevere.

Droni fuori controllo? Arrivano i bazooka anti-drone

 La morte di Papa Francesco ha trasformato la Capitale italiana nel centro del globo, i leader di tutto il mondo arriveranno per i funerali. E questo ovviamente fa salire il livello di allarme anti terrorismo. Tra gli strumenti più innovativi utilizzati per la sicurezza in piazza San Pietro spiccano i bazooka anti-drone. Non si tratta di armi convenzionali, ma di dispositivi progettati per intercettare e neutralizzare i droni non autorizzati. In caso di intrusione, questi “cannoncini” elettronici bloccano il segnale radio tra il drone e il suo operatore, forzando il velivolo a un atterraggio controllato. Il sistema si rivela particolarmente utile per evitare sorvoli pericolosi in aree ad alta densità di persone o presenze istituzionali.

Papa Francesco, la traslazione della bara in San Pietro

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Come funziona un bazooka anti-drone

 Il funzionamento del bazooka anti-drone, tecnicamente chiamato "sistema di dissuasione elettromagnetica portatile", è tanto affascinante quanto efficace. Questo dispositivo, simile a un lanciagranate nelle dimensioni, emette potenti segnali di disturbo sulle frequenze utilizzate dai droni per comunicare con i loro controller. Una volta colpito, il drone perde il contatto con il pilota remoto e attiva la modalità di emergenza, che lo costringe a scendere dolcemente al suolo o a tornare al punto di partenza. Il sistema è completamente non letale e rappresenta una risposta tecnologica all’aumento di minacce aeree.

Cecchini sui tetti e sicurezza in 3D: Roma diventa un fortino

 I tetti attorno a San Pietro ospiteranno cecchini scelti, pronti a intervenire in caso di minacce concrete. Ma non è tutto: la Questura ha attivato una sicurezza in 3D, che prevede l’utilizzo di immagini digitali ad alta definizione per monitorare in tempo reale ogni angolo della città, anche oltre le barriere architettoniche. Le immagini sono trasmesse a un centro di controllo remoto, garantendo una visuale a 360 gradi su ogni zona sensibile.

Pattugliamenti dal sottosuolo al cielo

 Le forze dell’ordine pattugliano le stazioni della metropolitana, le vie d’accesso al Vaticano e perfino il fiume Tevere, grazie alla Polizia fluviale. La no fly zone è già attiva, mentre artificieri, unità cinofile e squadre Nbcr (contro minacce nucleari, biologiche e chimiche) sono operative h24. Ogni varco d’accesso a piazza San Pietro sarà presidiato con metal detector, e le zone dove soggiornano le delegazioni straniere, come i Parioli, saranno costantemente sorvegliate.

Il momento più delicato? Il trasferimento del feretro

 Il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha dichiarato che il momento più complesso da gestire sarà il trasferimento del feretro da piazza San Pietro a Santa Maria Maggiore. Il percorso non è ancora stato ufficializzato, ma sarà reso pubblico per permettere ai cittadini di salutare il Pontefice nel suo ultimo viaggio terreno. Il dispositivo di sicurezza sarà paragonabile a quello delle grandi partite di calcio, con presidi in ogni punto strategico della Capitale.

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