La cooperante agli investigatori: "Serena nonostante le minacce". Intanto i ministri Di Maio e Speranza negano sia stato pagato un riscatto per la ragazza
Al vaglio dei pm di Milano, che indagano sugli insulti e sulle minacce a Silvia Romano, c'è anche un post di Vittorio Sgarbi, il quale ha scritto che la giovane "va arrestata" per "concorso esterno in associazione terroristica". Delle parole del critico d'arte avrebbe parlato, come persona offesa, anche la stessa 24enne nell'audizione davanti al capo del pool antiterrorismo e agli investigatori del Ros dei carabinieri.
Davanti al responsabile dell'antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, che coordina l'indagine, la giovane ha detto di "essere serena" malgrado le minacce. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero tutti i messaggi minatori, non solo i post sui social ma anche alcune lettere. Gli investigatori hanno sentito anche la madre di Silvia.
Di Maio e Speranza: "Non ci risultano riscatti" - Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nega che per la liberazione di Silvia Romano sia stato pagato un riscatto. "A me non risultano riscatti" ha detto ospite della trasmissione "Fuori dal Coro" in onda su Rete 4. "Perché la parola di un terrorista che viene intervistato vale più di quella dello Stato italiano?", ha aggiunto riferendosi all'intervista di martedì al portavoce degli Shabaab che parlava del pagamento di un riscatto da parte dell'Italia. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di "Di Martedì" ha detto di "non sapere di riscatti".