Ci sono i tempi tecnici per la decadenza della Legge Severino e il ritorno alla candidabilità
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Dovrebbe tenersi nei prossimi mesi, e quasi certamente entro luglio, l'udienza in camera di consiglio, non pubblica e senza la presenza delle parti, del Tribunale di Sorveglianza di Milano chiamato a decidere sull'istanza di riabilitazione presentata dai legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, con l'obiettivo di riabilitare il leader alla politica attiva. L'udienza non sarebbe stata ancora fissata e dopo la fissazione partirà l'istruttoria. A quel punto i giudici dovranno valutare anche i processi pendenti a carico dell'ex premier che, in linea teorica, non sono ostativi alla riabilitazione.
Nel caso in cui la richiesta venisse accolta, il numero uno di Forza Italia potrebbe candidarsi a eventuali elezioni, diritto che per ora gli è stato precluso dall'articolo 15 delle Legge Severino. Contro questo divieto Berlusconi ha fatto anche ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, dove la sentenza è attesa, però, non prima del prossimo autunno.
Sono infatti trascorsi i sei anni durante i quali, secondo la Legge Severino, è incandidabile al Parlamento un cittadino che abbia ricevuto una condanna definitiva. Il procedimento in questione è quello sulla frode fiscale relativa ai diritti Mediaset: nel 2013 la Cassazione aveva confermato la pena a quattro anni di reclusione, tre dei quali beneficiati dall'indulto, il restante anno scontanto sotto forma di servizi sociali.
Come riporta il "Corriere della Sera", il calcolo dei tempi viene fatto alla luce dell'articolo 179 del codice penale per il quale la riabilitazione viene concessa "quando siano decorsi almeno tre anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita". Silvio Berlusconi ha terminato l'8 marzo 2015 i servizi sociali effettuati presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, nell'hinterland milanese.