Ue: deroga di 10 anni per le regioni padane. Secondo il 4° Rapporto Ambiente del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, l'inquinamento in Italia è sì diminuito ma in modo insufficiente
© Ansa
L'inquinamento da polveri sottili PM 10 e PM 2,5 è calato in Italia negli ultimi dieci anni, ma in modo insufficiente. Lo rivela il 4° Rapporto Ambiente dello Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, la rete formata da Ispra nazionale e Arpa regionali. Le concentrazioni di PM 10 sono calate del 45% fra il 2013 e il 2022, ma nel 2022 è stato sforato il valore limite giornaliero della normativa nazionale nel 20% dei casi. Dai dati, inoltre, emerge che l'Italia è lontana dallo scendere sotto i limiti delle polveri sottili raccomandati dall'Oms.
© Tgcom24
Il rapporto Snpa fotografa un'Italia in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica.
Continua il lento miglioramento della qualità dell'aria, soprattutto del particolato PM2,5, buoni risultati con l'agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi. Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l'incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore.
L'inquinamento da rumore non cala in modo significativo in Italia. Nel 2021, la percentuale delle sorgenti per le quali si rilevano superamenti dei limiti normativi è del 42,7%, inferiore di appena l'1,3% rispetto a quella riscontrata nel 2013.
Le emissioni di gas serra in Italia si sono ridotte del 20% rispetto al 1990, ma nel 2021 hanno visto un incremento dell'8,5% rispetto all'anno precedente, dopo la battuta d'arresto nel 2020 dovuta alla pandemia. Nel 2021 le Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici approvate sono state 4, due in più rispetto al 2018.
L'unico Piano approvato (contenente le misure per attuare la Strategia), come nel 2018, è quello della Regione Lombardia. Dall'analisi del trend 2004-2020 emerge che l'uso delle energie rinnovabili è aumentato e la quota è quasi triplicata nel periodo considerato: dal 6,3% del 2004 si è passati al 20,4% nel 2020, con un valore superiore all'obiettivo Ue del 17% assegnato all'Italia.
"Molte sono le minacce che incombono sullo stato di salute del nostro pianeta, a partire dall'impatto dei cambiamenti climatici. Un'appropriata diffusione delle informazioni sullo stato di salute dell'ambiente tra i cittadini e tra i decisori politici è indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità", commenta il presidente Ispra e Snpa Stefano Laporta.
Per citare alcuni dati del Rapporto Ambiente Snpa, "il 2022 è stato il più caldo dal 1961; le emissioni di gas serra, dopo la battuta d'arresto del periodo della pandemia, mostrano nel 2022 un incremento del +8,5% rispetto al 2020, pur registrando una diminuzione del -20% rispetto al 1990. È necessario un utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse idriche e del suolo. Le fonti rinnovabili hanno superato gli obiettivi previsti, arrivando nel 2020 al 20,4% del consumo finale lordo. Dato positivo, ma occorre lavorare molto per raggiungere gli obiettivi del Pniec, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima", conclude Laporta.
"Importante il lavoro svolto dall'Ispra e dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente che accompagna a livello nazionale le attività che siamo chiamati a svolgere anche nelle singole realtà territoriali e contribuisce a incrementare consapevolezza ambientale sui nostri territori. Fondamentale la conoscenza dei dati ambientali, base di partenza per adottare soluzioni scientifiche e mirate su diversi temi particolarmente attuali ed urgenti, come i cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità, l'economia circolare, la difesa del suolo. Siamo tutti chiamati a vincere la sfida di tutelare il nostro Paese; utilizzeremo i dati del Rapporto per progettare la nostra transizione energetica all'insegna della sostenibilità", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin in occasione della presentazione del Rapporto Ambiente Snpa.
Intanto nell'accordo provvisorio sulla direttiva dell'aria europea raggiunto dalle istituzioni Ue, che dovrà essere confermato, si prevede che le zone in cui gli obiettivi ambientali sono più difficilmente raggiungibili per specifiche condizioni climatiche o orografiche, come il bacino padano, avranno la facoltà di chiedere una deroga di 10 anni per raggiungerli. Una deroga che, ha rivendicato il capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo, "il governo italiano è riuscito a ottenere".