L'uomo, originario della Romagna, ha affrontato i 18 chilometri della Rimini-Verrucchio per sensibilizzare il pubblico sul tema del trapianto di organi da vivi
Lo scorso marzo Sergio Lotti, 60enne romagnolo che vive in provincia di Sondrio, si era fatto asportare un rene per donarlo al nipote malato. Dopo sei mesi dall'intervento, l'uomo ha deciso di affrontare la sua "mezza maratona", correndo per 18 km tra Rimini e Verrucchio, nella sua terra natale, per sensibilizzare il pubblico sull'importanza del trapianto da vivi. "La stanchezza alla fine della gara si è fatta sentire", ha commentato Lotti, "ma l'ho fatto per salvare altre vite, e perciò ne è valsa la pena".
Lotti si è messo alla prova su un percorso impegnativo, pensato appositamente per rispettare le norme anti-contagio: i partecipanti potevano scegliere un giorno, fra giugno e settembre, per partecipare alla competizione. "Anche se io mi sono limitato a camminare più che a correre", commenta Lotti. "Il mio prossimo obiettivo è poter partecipare alla "Corsa nel cielo Run" di Campo Tartano (So).
Sergio Lotti aveva già fatto parlare di sé quando, nel mese di luglio, aveva rischiato la vita dopo essere caduto nello scavo di un cantiere. Mentre una sera si trovava a passeggio con il suo cane, l'uomo sarebbe finito all'interno di un fossato nel centro di Ardenne, il paese in cui vive. Lotti, che aveva perso i sensi a causa dell'incidente, è stato risvegliato dal cane Pulce che lo ha soccorso leccandolo sul volto e ha potuto così allertare i soccorsi.