Dopo le polemiche, l'autore della campagna si è scusato dicendo: "Ho sbagliato, farò di tutto per farmi perdonare"
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Diventa un caso la campagna del governo spagnolo per l'inclusività in spiaggia e, in particolare, il poster utilizzato per incoraggiare le donne ad andare al mare anche se si sentono a disagio con il proprio corpo quando indossano i costumi da bagno. Nel manifesto, infatti, appaiono donne di diverse età, taglie e colori della pelle, ma tre di loro - britanniche - hanno detto di non aver dato il consenso per l'utilizzo della propria immagine. Una di queste ha inoltre sottolineato che, nella copertina, la sua protesi alla gamba è stata sostituita da un arto normale. Dopo le polemiche, l'autore della campagna, Arte Mapache, si è scusato su Twitter dicendo: "Ho sbagliato, farò di tutto per farmi perdonare".
I casi - La prima donna a sollevare la questione era stata la modella londinese Nyome Nicholas-Williams, la quale aveva detto - dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da parte di suoi follower - che una sua foto in bikini era stata "presa" dal suo feed di Instagram e utilizzata per il poster.
Successivamente, un'altra modella britannica, Sian Green-Lord, ha comunicato tramite una storia di Instagram che non solo anche una sua foto era stata utilizzata senza consenso ma che quest’ultima era stata perfino modificata: l’autore del manifesto aveva infatti cancellato la sua protesi alla gamba. «Non riesco a spiegare la rabbia che ho in corpo», ha commentato la donna.
Ora, come riporta la Bbc, anche Juliet Fitzpatrick, una sopravvissuta al cancro al seno del sud dell'Inghilterra, ha detto che la sua immagine è stata utilizzata senza consenso.
Le scuse dell'autore - "Date le critiche, giustificate, a quanto accaduto, ho deciso che il miglior modo per scusarmi dei danni provocati dalle mie azioni sarà quello di condividere i proventi del mio lavoro e del mio impegno a tutte le persone coinvolte nell'immagine della campagna" è quanto scritto dal creatore della campagna su Twitter.