Marito e moglie, entrambi cittadini cinesi, stavano rientrando a casa in bici quando sono stati centrati alla nuca
Una coppia di cittadini cinesi sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco in strada a Roma. L'agguato è avvenuto poco dopo le 23 di lunedì in via Prenestina, in periferia. Le due vittime sono Zhang Dayong, di 53 anni, e la moglie Gong Xiaoqing, di 38 anni. Abitavano nel palazzo davanti al luogo in cui sono stati uccisi. Il killer, infatti, stava aspettando la coppia all'interno dell'edificio dove viveva per poi freddarla fuori dal portone. I due, che stavano rientrando a casa in bici, sono stati centrati alla nuca.
Secondo gli inquirenti toscani, l'esecuzione della coppia sarebbe legata alla lotta della criminalità organizzata cinese per il monopolio della logistica nel settore dell'abbigliamento, sfociata negli ultimi due-tre anni nella cosiddetta "guerra delle grucce" di Prato.
Il duplice omicidio potrebbe essere una vendetta scaturita nel medesimo contesto della criminalità cinese in Italia, dove l'escalation potrebbe dimostrare che starebbero saltando assetti consolidati da decenni. Le due vittime, secondo quanto si ricostruisce, erano legate al contesto della lotta tra "cartelli" che a questo punto è combattuta a viso aperto in tutta Europa muovendo dal distretto tessile di Prato che ne è epicentro.
Il killer stava aspettando le vittime all'interno del palazzo dove vivevano in via Prenestina per poi freddarli fuori dal portone. In base al racconto di alcuni testimoni l'uomo, che indossava un cappuccio, aveva citofonato ad alcuni condomini per farsi aprire ed era salito al piano dove abitavano i due alcuni minuti prima del delitto. Non è chiaro se il sospettato, che ha utilizzato una pistola di piccolo calibro, si sia allontanato dopo l'omicidio in moto o a piedi.
L'uomo ucciso, soprannominato Asheng, era stato uno dei principali imputati nell'inchiesta "China Truck" del 2018, coordinato dai magistrati della Dda di Firenze, sull'attività di bande di trafficanti cinesi soprattutto nel campo dell'abbigliamento legato alla logistica a Prato. L'inchiesta svelò la presenza nella città toscana di figure apicali, per tutta Europa, della mafia cinese, collegate alla madrepatria.
Zhang Dayong, inoltre, era uno dei più stretti collaboratori di una figura centrale in queste indagini toscane sulle faide criminali cinesi, ossia il boss Zhang Naizhong, considerato al vertice dell'organizzazione che adesso, dal 2024, appare sotto attacco. Negli ultimi mesi c'è stata una escalation criminale a Prato con violenze, aggressioni con tentati omicidi, attentati incendiari ad aziende in Toscana e anche a Madrid e Parigi. Tra le complicazioni, c'è il ricostruire gli schieramenti che si stanno fronteggiando.