A GOLFO ARANCI (SASSARI)

Sparò alla vicina di casa con il fucile subacqueo facendole perdere un occhio: prosciolto | Ora la donna ha paura: "Tornerà qui"

Il giudice ha emesso la sentenza di non luogo a procedere perché l'imputato, il 60enne di Golfo Aranci (Sassari) Pasquale Serra, pur ritenuto da un perito capace di intendere e di volere al momento dell'aggressione, è stato dichiarato incapace di partecipare coscientemente al processo

23 Ott 2024 - 10:56
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Sotto processo per aver ferito la vicina di casa Petronela Codreanu con il suo fucile subacqueo, Pasquale Serra, 60 anni, di Golfo Aranci (Sassari), è stato prosciolto dal gip del tribunale di Tempio Pausania dall'accusa di tentato omicidio. Il giudice ha emesso la sentenza di non luogo a procedere perché l'imputato, pur ritenuto da un perito capace di intendere e di volere al momento dell'aggressione, è stato dichiarato incapace di stare in giudizio in modo irreversibile, quindi non in grado di partecipare coscientemente al processo. Il gip ha anche disposto la revoca degli arresti domiciliari. Serra, difeso dagli avvocati Pietro Carzedda e Antonia Mele, ha sempre sostenuto di essersi difeso da un'aggressione. Ora la donna ha paura: "Io terrorizzata e senza un occhio e lui libero. E se mi dà una botta in testa?", dice al Messaggero.

I fatti

 Il fatto risale al 2 giugno 2023: al culmine di una lite tra condomini delle case popolari di Golfo Aranci, l'imputato aveva sparato con il suo fucile da sub all'indirizzo della vicina con cui stava discutendo, colpendola in pieno volto: la donna, Petronela Codreanu, ha perso completamente l'uso dell'occhio destro, e si è costituita parte civile con l'avvocata Cristina Mela. Il processo si è concluso con il proscioglimento per incapacità di stare in giudizio.
 

I timori e la delusione di Petronela

 Ora Petronela ha paura perché l'uomo potrebbe andare a vivere a 200 metri da lei. "Minacciava tutti anche i miei figli con un coltello, gli aveva gettato le bici nell'androne, noi ci eravamo comprati la casa e lui ci perseguitava", dice al Messaggero esprimendo la sua delusione per la conclusione del procedimento: "Mi sembra una forma di razzismo, oltre che una totale disattenzione per le aggressioni alle donne. Ho perso un occhio, sono invalida al cento per cento, i miei figli mi hanno vista mezza morta, sono ancora traumatizzati, in cura. E la giustizia non ha fatto il suo corso, mi hanno tagliato fuori, guardato solo lui, che mi ha sparato in casa. Mi chiedo dove è la legge. Mi sento delusissima, c'è qualcosa che non va. Mi stupisce il pm, non ha letto i documenti, niente, si è fatto di tutto per scagionarlo".

La donna non nasconde la paura di incontrarlo: "Io terrorizzata e senza un occhio e lui libero. E se mi dà una botta in testa? Neanche lo vedo. E penso anche ai miei figli, traumatizzati e vulnerabili. Al piccolo di 10 anni, come faccio a mandarlo a comprare il pane? Al grande, come potrebbe reagire, incontrandolo? Gli devo dire di stare bravo e calmo. Come è stato un pilastro nei momenti di difficoltà. Quanto a lui, chi mi garantisce che non fa altro?".

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