Dall'Università allo spazio

Spazio, pronta al lancio un'antenna progettata da otto studenti veneti

Drex, un prototipo realizzato col supporto di sei aziende trevigiane, raggiungerà la stratosfera il 18 ottobre

12 Ott 2017 - 15:03
 © da-video

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Dall’università allo spazio. Drex, un’antenna per le comunicazioni subspaziali realizzata da otto studenti veneti di ingegneria, sarà lanciata il 18 ottobre da una base a 160 chilometri dal circolo polare artico. I giovani inventori hanno partecipato al bando Rexux & Besus dell’Agenzia Spaziale Europea, un concorso che seleziona i migliori progetti aerospaziali sviluppati in ambito universitario.

Un sogno low cost - L’antenna Deployable Reflector Experiment verrà lanciata ancora chiusa e si attiverà nella stratosfera, a 45 chilometri di altezza. Il prototipo è stato costruito con un finanziamento di appena 40mila euro: il resto - spazi, macchinari e competenze - è stato messo a disposizione da sei aziende trevigiane. Tutto è nato nel 2015 da un’idea di due studenti di ingegneria aerospaziale, Cristian Ambrosini e Stefano di Marco. Poco tempo dopo si sono aggiunti altri colleghi: Giorgio Tesser, Filippo Marconi, Loris Bogo, Alessandra Bellina, Vittorio Netti e Denis Soso. Il test del 18 ottobre servirà a mettere alla prova le potenzialità del progetto. "Questa antenna ha diverse applicazioni, tra cui una tecnologia che consente di riportare la connessione Internet e la telecomunicazione nei luoghi dove è stata persa a causa di disastri naturali", hanno precisato i ragazzi.

Pronti al decollo - L’invenzione è stata presentata agli ingegneri di Esa, che hanno selezionato le migliori candidature arrivate da tutta Europa. Dopo una prima scematura, gli otto startupper si sono presentati davanti a una commissione di esperti internazionali riunita a Noordwjik, in Olanda. Nonostante la tensione, gli studenti sono riusciti a rispondere a venti minuti di domande sulle caratteristiche tecniche e meccaniche dell’antenna, senza trascurare i dettagli sulla ricerca dei fondi di finanziamento. Una fatica premiata dal via libera dell’Esa, che ha messo a disposizione una rampa di lancio di testare il prototipo. "Speriamo che vada tutto per il meglio", ha detto uno dei giovani ingegneri. "Siamo molto fiduciosi nel nostro lavoro e in tutto quello che abbiamo fatto quest’anno".

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