Il sottosegretario alla P.a. Angelo Rughetti auspica un coinvolgimento della Santa Sede nella copertura delle spese che graveranno su Roma
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Mentre il governo valuta quali forme di finanziamento utilizzare per aiutare Roma Capitale a coprire le spese previste dal Giubileo straordinario annunciato venerdì da Papa Francesco, nell'esecutivo si apre il caso costi. A innescare la miccia delle polemiche sono le parole del sottosegretario alla P.a. Angelo Rughetti, che auspica un contributo economico da parte del Vaticano: "Bisogna aprire una trattativa con la Santa Sede".
"E' una partita che non riguarda solo Roma. Prima di parlare di soldi bisogna affrontare la questione metodo. La parola d'ordine è sinergia e collaborazione istituzionale", spiega Rughetti al Messaggero. Il timore è che la Capitale non sia pronta: "Nonostante gli sforzi di Marino, una inadeguatezza amministrativa è sotto gli occhi di tutti. Nessuno pensi di avere la bacchetta magica. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e trovare soluzioni".
Sul fronte costi, l'auspicio è che la Santa Sede copra parte delle spese. "Credo che Città di Roma e Stato Vaticano debbano incontrarsi laicamente, per fare un'analisi della ricaduta di questa scelta e rendersi conto di quali sono gli effetti", sottolinea Rughetti. "Roma ha il diritto-dovere di dire ai Comuni della provincia e alla Regione qual è un modo per gestire insieme dentro questo spazio istituzionale, i criteri e le regole del finanziamento: va fatto un piano industriale del Giubileo che coinvolga tutti".