Quarto Grado Files ripercorre la vicenda della giovane 21enne uccisa a Cittiglio, in provincia di Varese, il 5 gennaio 1987. La sua morte rimane tuttora un mistero irrisolto
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La nuova puntata di "Quarto Grado Files", la video rubrica che riassume in un minuto i principali fatti di cronaca affrontati nel programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si concentra sul caso Lidia Macchi. La 21enne è stata uccisa la sera del 5 gennaio 1987 a Cittiglio, in provincia di Varese. Era andata a trovare un’amica ricoverata in ospedale e aveva promesso ai genitori che sarebbe tornata a casa per cena. Ma a casa non è mai arrivata. Il suo corpo è stato ritrovato due giorni dopo, il 7 gennaio, in un boschetto. L’autopsia ha stabilito che la povera Lidia è stata uccisa con 29 coltellate.
Le prime indagini si sono concentrate su Antonio Costabile, un sacerdote che conosceva bene Lidia, successivamente prosciolto da ogni accusa. Nel 2013, viene invece accusato Giuseppe Piccolomo, ex imbianchino del luogo, poi scagionato nel 2015. Nel 2016 la svolta: viene arrestato Stefano Binda, eroinomane ed ex compagno di scuola di Macchi, attualmente unico imputato. A distanza di 30 anni, comunque, la morte della ragazza, che viveva a Varese e studiava Giurisprudenza all’Università Statale di Milano, rimane un mistero.