Tra leggende e tradizioni secolari, i tre comuni sono portatori di un'ingente ricchezza architettonica e ambientale, nonché di simboli dell'italianità. Com'erano prima della devastazione
Sono tre i Comuni maggiormente interessati dalle forti scosse sismiche che hanno colpito il Centro Italia alle 3:36 e alle 3:56, con epicentro nel Reatino. L'epicentro della prima (di magnitudo 6) è a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). Tali paesi sono conosciuti per essere non solo tra i borghi più belli d'Italia, ma anche per detenere simboli dell'italianità e un ingente patrimonio storico-culturale.
Amatrice Situato in provincia di Rieti, nella Regione Lazio, Amatrice conta poco più di 2600 abitanti e fa parte - come Accumoli - della Comunità montana del Velino. Il paese è sede del polo agroalimentare del Parco nazionale del Gran Sasso e dal 2015 è ufficialmente uno dei borghi più belli d'Italia: è proprio grazie alla bellezza del suo patrimonio architettonico che è stata premiata. Monumenti romani, barocchi e rinascimentali sono disseminati nella città, che conta anche un'alta qualità urbanistica e un'ottimo sviluppo turistico-ambientale. Amatrice è inoltre celebre per il sugo all'amatriciana, utilizzato per condire spaghetti e bucatini: lo stesso cartello d'ingreso al paese lo ricorda. La cucina, dunque, è sempre stata una sua peculiarità: basti pensare che tale borgo del Reatino in passato era la città dei cuochi dei Papi.
I danni riscontrati - Oltre alle abitazioni dei cittadini, i crolli ad Amatrice hanno interessato la Basilica di San Francesco e la chiesa di Sant'Agostino. Secondo il Ministero dei Beni Culturali, la splendida facciata della basilica - risalente al Trecento - ha perso il suo oculo. L'interno, a navata unica, è pieno di dipinti mentre nell'abate vi sono affreschi del XIV secolo. Eretta nel 1428, anche la chiesa citata ha perso il suo portale tardo gotico. Confermato, in ultimo, il collasso del Museo Civico.
Accumoli Il terremoto ha anche colpito Accumoli, comune della provincia di Rieti, di soli 600 abitanti. Facente parte dell'Oasi Wwf del Lago Secco, il paese possiede come Amatrice alcuni monumenti di grande interesse, come la Torre civica del XII secolo, simbolo delle antiche libertà comunali. Noto è anche il Palazzo del Guasto (del XV secolo), luogo delle prediche di San Bernardino tra il 1427 e il 1433.
Arquata del Tronto Le scosse sismiche hanno poi interessato la zona di Ascoli Piceno (Marche), in particolare il comune di Arquata del Tronto e la sua frazione Pescara del Tronto. Appartenente alla Comunità montana del Tronto, possiede un ingente patrimonio storico-artistico: celebre è infatti la fortezza medioevale che sovrasta il paese e che attira turisti di tutta Italia. Oltre a numerosi e antichi edifici religiosi, il luogo ha anche una forte componente "magica": da esso infatti si può raggiungere la grotta della Sibilla appenninica. Il quartiere di Pescara del Tronto conta invece 130 abitanti ed è interessato dal passaggio della Salaria, via consolare costruita dagli antichi romani per collegare Roma al mare Adriatico con notevoli effetti benefici per il commercio.
Amatrice e Accumoli già colpite da un terremoto in antichità - Non è la prima volta che Amatrice ed Accumoli, i due paesi - insieme ad Arquata del Tronto - più interessati dal devastante terremoto in Centro Italia. Come ricordato da Andrea Tertulliani, sismologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il 7, 14 e 17 ottobre 1639 nella stessa area è stato registrato un "sisma gemello" (del settimo grado della scala Mercalli) all'odierno terremoto: tali scosse devastarono praticamente l'intero paese, facendo crollare la maggior parte delle case e delle chiese. Anche nel 1703 ci fu una sequenza sismica intensa, che ha però coinvolto i luoghi circondanti Norcia.
Un fitto resoconto dell'antico sisma si ha in "Nuoua, e vera relatione del terribile, e spauentoso terremoto successo nella citta della Matrice, e suo stato, con patimento ancora di Accumulo, e luoghi circonuicini, sotto li 7. del presente mese di Ottobre 1639", titolo di un raro manoscritto di Carlo Tiberij Romano - Marciani, conservato nella Biblioteca Casanatense del convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
Danni al patrimonio artistico di Macerata La cattedrale di Macerata, San Giuliano, è inagibile: l'edificio ha infatti riportato lesioni "importanti" e "danni strutturali" a causa del sisma. Lo rende noto la Diocesi, dopo l'ultimo sopralluogo condotto insieme ai tecnici del Comune. Le fondamenta del luogo sacro risalgono al X secolo, mentre l'edificio attuale, in stile neoclassico, è un rifacimento settecentesco della precedente costruzione del Quattrocento.