Mentre continuano le scosse

Terremoto, il segretario del Mibac:"Ricostruiremo tutto"

Antonia Pasqua Recchia racconta a Tgcom24 la situazione delle zone terremotate e i piani per il futuro: "Le soprintendenze non sono oscurate ma contribuiscono con tutta la loro ricchezza e capacità"

di Stefania Scotti
03 Nov 2016 - 07:59

"I beni artistici e architettonici verranno ripristinati: lo abbiamo fatto tante volte e lo rifaremo ancora". Lo afferma con sicurezza Antonia Pasqua Recchia, segretario generale dei Beni Culturali in una intervista a Tgcom24. I danni sono tanti e la seconda scossa ha distrutto gran parte degli interventi e delle valutazioni fatte dopo la prima scossa del 24 agosto. "Immaginiamo oltre 5mila segnalazioni: solo ieri a Norcia sono state salvate 40 opere".

Che cosa prevedete di fare per mettere in salvo le opere d'arte del territorio?
Il piano del Mibac si articola in tre azioni: conoscenza del danno, messa in sicurezza dei beni mobili e messa in sicurezza dei beni monumentali. Però la prima cosa da fare è sicuramente la conoscenza del danno: non si interviene se prima non si valuta la stabilità del bene. Le verifiche sono già partire dopo il 24 agosto ma ora dobbiamo ritornare sulle zone già valutate e inoltre allargare l'area di intervento. 

Di cosa avete bisogno per intervenire al meglio?
Di persone che devono rafforzare le strutture tecniche e amministrative già esistenti. Stiamo collaborando con i Vigili del Fuoco, Protezione Civile e i Comuni. Sono sicura che quanto promesso dal governo verrà dato e che arriveranno i fondi. 

Secondo lei, si riuscirà a ricostruire tutto?
Per me questa è una certezza: ci vorrà determinazione e risorse per ripristinare un patrimonio così ricco. Servirà del tempo ma la speranza rafforzerà gli animi abbattuti da questo sisma che non vuole finire di far tremare la terra. Abbiamo tante risorse: lo faremo per il nostro Paese.

Qual è la sua opinione sulle ultime affermazioni di Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la Bellezza, che grida alle "soprintendenze nascoste dalle figure ingombranti di Matteo Renzi, Protezione Civile e Renzo Piano"?
Le soprintendenze non sono oscurate ma contribuiscono con tutta la loro ricchezza e capacità. Il sostegno politico è indispensabile: ci vuole una grande condivisione. Non c'è nessuna sfida a chi appare meglio o a chi è in prima fila. Si tratta di una polemica sterile: tutti rispettano le soprintendenze.

La distruzione delle opere d'arte nel Centro Italia danneggia gravemente l'economia locale. Ora cosa succederà?
La voglia di fare in fretta è determinata dalla necessità di ridare forza al turismo, importante fonte di guadagno. Sicuramente la ricaduta negativa ci sarà ma noi abbiamo già pensato a delle alternative. Quando il sisma finirà si avvieranno più di cento cantieri di restauro che non saranno chiusi ma aperti. I turisti potranno vedere e osservare come i maestri del restauro italiano lavorano per ridare alla comunità questi beni preziosi. I cantieri da ostacolo all'arte diventeranno una risorsa.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri