Dopo la separazione consensuale dal marito l'ex moglie aveva chiesto al giudice un intervento per mettere sotto tutela l'uomo alla luce del fatto che stesse dilapidando il patrimonio per mantenere l'amante
© istockphoto
Assegno di mantenimento per l'ex e spese per la nuova compagna: come comportarsi? Una sentenza della Cassazione stabilisce che si può "sperperare" il proprio patrimonio ma non al punto da non potere garantire l'assegno di mantenimento per la ex. I giudici hanno quindi dato ragione a una donna di Ferrara che dopo la separazione consensuale dal marito aveva chiesto al giudice un intervento per metterlo sotto tutela alla luce del fatto che stesse "dilapidando un patrimonio di circa 500mila euro con l'amante".
I giudici di primo grado avevano accolto le richieste dell'ex moglie ma il verdetto era stato ribaltato dai giudici di appello. La Suprema Corte ha però annullato la sentenza di secondo grado dando quindi nuovamente ragione alla donna. Nella sentenza gli ermellini affermano che "se una persona è libera di disporre del proprio patrimonio, anche in misura larga e ampia, assottigliando ciò di cui legittimamente dispone, non può però ridursi nelle condizioni in cui, non solo non sia più in grado di assicurare i doveri di solidarietà già posti a suo carico (l'aiuto all'ex coniuge), ma finanche - scrivono - quelli in favore della propria persona, altrimenti costretta a far ricorso agli strumenti di aiuto pubblico da richiedersi a dispetto delle proprie capacità di vita dignitosa".