Dopo oltre due anni di persecuzioni documentate all'autorità giudiziaria da video, foto e audio
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È stato arrestato C., il quarantenne di Aprilia denunciato trenta volte per stalking dalla sua ex compagna, Marina (nome di fantasia). La decisione è arrivata dopo oltre due anni di persecuzioni, documentate all'autorità giudiziaria con video, audio e foto. Decisivo l'ultimo episodio di aggressione nei confronti della donna, avvenuto martedì, che ha portato a un arresto "differito" dell'uomo. Questa misura prevede che l'autore del reato venga considerato in stato di flagranza anche sulla base di documentazione videofotografica dalla quale emerga inequivocabilmente la sua condotta e l'arresto deve avvenire entro 48 ore dal fatto.
Martedì mattina, Marina ha ripreso l'ennesima aggressione subita dal quarantenne che si è introdotto nella sua abitazione, distruggendo una serie di mobili e rivolgendole lunga serie di minacce ("Se chiami la polizia ti faccio male). La donna, per lo spavento, ha avuto un attacco di panico e di ansia: si è sentita male e si è recata al pronto soccorso. Intanto, il pm di turno ha chiesto l'arresto dello stalker.
Parlando con il Corriere della Sera, la vittima si è detta "sollevata ma spaventata: che accadrà quando uscirà dal carcere?". Infatti, secondo quanto raccontato dalla donna, dopo l'arresto di C., suo padre è stato minacciato dalla madre dell'uomo. "Ha giurato che passeranno alle vie di fatto, che hanno conoscenze in grado di spaventarci e che non la passeremo liscia", ha detto. E ancora, Marina ha spiegato che il suo ex compagno, prima dell'arresto, si è presentato di fronte al giudice del tribunale civile che deve decidere in merito all'assegno di mantenimento, per insultarla pubblicamente. "È un’infame borderline", ha detto il quarantenne, che ha minacciato di non pagare nonostante, ha spiegato ancora Marina al quotidiano, l'uomo abbia un tenore di vita tale da possedere una Porsche sulla quale ha viaggiato fino al ritiro della patente, pochi giorni fa.
L'arresto di C. è arrivato dopo l'appello di Marina, scoraggiata per l'immobilismo rispetto alle sue richieste di aiuto. La donna aveva lamentato la mancanza di qualsiasi provvedimento nei confronti dell'ex, né un divieto di avvicinamento né un arresto, da parte del pubblico ministero titolare dell'inchiesta. Per questo motivo, "presenterò un’istanza al procuratore capo di Velletri affinché sollevi il pm dall’incarico. La mia cliente merita attenzione e soprattutto giustizia", ha dichiarato il legale della vittima.