L'uomo a "Pomeriggio Cinque": "Si sono infilati in casa e parlavano di demoni"
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Tra i temi affrontati durante la puntata di lunedì 12 febbraio, "Pomeriggio Cinque" ha provato a fare luce su quanto accaduto ad Altavilla Milicia, nel palermitano, dove il 54enne Giovanni Barreca ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli Emanuel e Kevin, di 5 e 16 anni, mentre l'altra figlia diciassettenne è riuscita a salvarsi.
Mentre gli inquirenti continuano a seguire la pista della setta religiosa, la trasmissione condotta da Myrta Merlino ha raccolto la testimonianza del fratello di Antonella Salamone.
"Io amavo mia sorella e i miei nipoti", commenta l'uomo, che non riesce a trattenere le lacrime ripensando a quanto accaduto. Quindi l'attenzione si sposta sulle due persone che avrebbero partecipato con Barreca al triplice omicidio.
"Mia sorella era la vittima di quelle persone, perché continuavano a dirle che i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote - spiega il fratello di Antonella Salamone - Questi demoni dovevano essere bruciati e sepolti, ma noi pensavamo che fosse in modo figurato. Cercavamo in tutti i modi di convincere mia sorella a mandare via queste persone e lei voleva, ma lui (il marito, ndr) li tratteneva. Si sono infilati in casa, hanno detto che dovevano dormire lì per togliere gli spiriti".
Quindi, l'uomo prosegue spiegando come Giovanni Barreca avrebbe controllato la moglie: "Mia sorella non diceva tutto, tante volte quando parlava con mia moglie diceva che doveva chiudere perché era arrivato Giovanni; tutte le volte che c'era lui, non poteva parlare".
E conclude: "Era un uomo che non riusciva mai a realizzarsi in quello che faceva. A mia sorella ho sempre chiesto perché non lo lasciasse".