La rivelazione di Adnkronos. Il presidente dell'associazione delle vittime: "Storia trita e ritrita"
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All'indomani della ricorrenza per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 due note del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (Sismi) potrebbero riaprire l'ipotesi della 'pista palestinese' dietro l'attentato alla stazione. Lo rivela Adnkronos. I documenti, classificati come 'riservatissimi', parlerebbero delle minacce di atti terroristici all'Italia da parte del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) a ridosso delle stragi di Bologna e Ustica.
Le note sono state ritrovate casualmente dallo storico-ricercatore Giacomo Pacini, già autore di un saggio ('Il lodo Moro, l'Italia e la politica mediterranea, appunti per una storia') dove viene affrontato il tema del presunto accordo fra i palestinesi e l'Italia per non compiere attentati nel nostro Paese in cambio di una libertà di movimento e di transito delle armi, ribattezzato 'Lodo Moro'.
La cosiddetta "pista palestinese" è stata sempre osteggiata dal presidente dell'associazione delle vittime Paolo Bolognesi. "Il problema per chi sta tirando fuori ste menate è uno solo: che adesso si sta facendo un'indagine seria sui mandanti che sta portando risultati di un certo tipo, di conseguenza saltano fuori queste storielle. Tutta questa roba è di nessun valore e viene fuori al momento opportuno", la sua reazione ad Adnkronos. "Sono cose trite e ritrite, e Pacini dovrebbe fare lo storico non il mestatore, sarebbe ora che andasse a studiare, gli farebbe bene alla salute. La cosiddetta pista palestinese è un insieme di carte e di ipotesi che non hanno neanche la dignità della pista".
Le pagine sarebbero finite nel faldone giudiziario riguardante l'esplosione di Piazza della Loggia a Brescia del 1974. I documenti, uno risalente al 24 aprile 1980 e l'altro al 12 maggio successivo, riporterebbero i tentativi dell'allora colonnello del Sismi Stefano Giovannone di convincere i referenti italiani a soddisfare le richieste del Fplp per evitare stragi e attentati in Italia. Le minacce dei palestinesi verterebbero sull'assoluzione di Abu Saleh, giordano residente a Bologna, capo della sezione italiana del Fronte e fiduciario proprio del colonnello Giovannone. Saleh fu arrestato nel 1979 per la vicenda dei missili di Ortona, che vide il fermo di alcuni esponenti di Autonomia Operaia colpevoli di trasportare vettori terra-aria di fabbricazione sovietica.
La rivelazione di Adnkronos arriva a due giorni dalla proposta di legge per una commissione bicamerale d'inchiesta sulla strage di Bologna, avanzata dai deputati di Fratelli d'Italia Federico Mollicone e Paola Frassinetti. "I clamorosi documenti del Sismi pubblicati da alcuni ricercatori sui social network, così come rivelato da uno scoop di Adnkronos, sono di vitale importanza per la ricerca della verità storica e processuale sulla strage di Bologna", hanno dichiarato i due parlamentari. "La procura acquisisca l'atto e, a fronte delle numerose fonti che confermerebbero sia l'esistenza del 'Lodo Moro' che la strage come ritorsione dei palestinesi per i fatti di Ortona, in caso di loro conferma, la tesi processuale sarebbe nulla e il processo da revisionare".