I familiari dei deceduti nel deragliamento ferroviario del 2009 chiedono ai responsabili di non ricorrere alla Suprema Corte
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"Non ricorrete alla Cassazione e ammettete le vostre responsabilità", queste le parole dei parenti delle 32 vittime della strage di Viareggio nel giugno del 2009 rivolte alle Ferrovie dello Stato. Non sazi dopo la condanna a 7 anni per Mauro Moretti, ex ad di Fs, i familiari attaccano i nuovi vertici di Ferrovie e del Ministero dei Trasporti invocando il rispetto dei cari persi nella tragedia: "Prendete le distanze dagli errori passati".
"Ci siamo battuti 10 anni per far capire che il sistema deve cambiare - sottolinea Daniela Rombi del comitato vittime. - Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti doveva prendere atto della sentenza di condanna di primo e poi di secondo grado per riformare il sistema".
La sentenza di Appello ha affermato il principio per il quale "Chi amministra è responsabile - dichiara Marco Piagentini, presidente dell'associazione il Mondo che vorrei. - A noi non interessa solo la condanna di Moretti, ma smantellare il sistema di scatole cinesi usato per non arrivare ai responsabili. Questo risultato servirà anche per ottenere giustizia nei casi delle tragedie di Rigopiano, ponte di Genova e Pioltello".
Un eventuale ricorso in Cassazione potrebbe far perdere i risultati raggiunti dai familiari delle vittime.