L'uomo a "Mattino Cinque News" parla di Rosa e Olindo: "Per me sono innocenti"
"Non è ancora stata fatta giustizia" per Azouz Marzouk che nella strage di Erba ha perso la moglie Raffaella Castagna e il loro bambino Youssef. A Brescia nel giorno che apre la revisione del processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati 17 anni fa in via definitiva all'ergastolo per aver ucciso Raffaella Castagna, il figlio, Paola Galli e Valeria Cherubini, il 43enne parla ai microfoni di "Mattino Cinque News" e ribadisce quanto già dichiarato in passato: "Per me sono innocenti".
Ai cronisti che gli chiedono se è "emozionato" Marzouk risponde: "Sì, stiamo ottenendo una rivincita". "La pista della droga? Questa pista mi ha creato tanti problemi - considera Marzouk - visto che mi sto trasferendo anche qui in Italia e anche per trovare lavoro. Tutti hanno detto che casa mia (quella in cui si è svolta la strage ndr) è stata luogo di spaccio", conclude.
La confessione, il dietrofront e la condanna - Nella strage di Erba si salvò soltanto, anche se gravemente ferito, il marito di Valeria Cherubini, Mario Frigerio, che morì alcuni anni dopo e che fu testimone chiave nel processo riconoscendo Olindo Romano come il suo aggressore. Olindo Romano e Rosa Bazzi confessarono la strage per poi ritrattare, ma furono condannati definitivamente all'ergastolo.
La prima udienza a Brescia - La Corte di Appello di Brescia ha citato le parti civili e anche il procuratore generale di Milano, nella persona del sostituto pg Cuno Tarfusser. I giudici valuteranno, all'esito della discussione tra le parti, se rigettare le istanze oppure accogliere le nuove prove proposte dagli avvocati Fabio Schembri e Nico D'Ascolo, per Olindo Romano, e Luisa Bordeaux e Patrizia Morello, per Rosa Bazzi, e disporre la revisione del processo.